Medtronic Invatec: 300 lavoratrici a rischio. Impegno bipartisan del Pirellone

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La Commissione Attività Produttive, presieduta da Massimiliano Orsatti (LN), ha incontrato questo pomeriggio i rappresentanti sindacali della Medtronic Invatec di Roncadelle, multinazionale del settore biomedico. A quasi un mese dall’audizione al Ministero dello Sviluppo economico, i lavoratori sono tornati a sollecitare le Istituzioni. La questione riguarda la fuoriuscita della metà dei dipendenti dello stabilimento bresciano (300 su 600, il 90% donne a tempo pieno): 120 entro maggio 2012 e i restanti 180 entro luglio 2013. L’azienda, hanno spiegato i lavoratori – vuole trasferire la produzione in Messico dove i costi sono inferiori. E con le risorse risparmiate, investire nel centro di ricerca e sviluppo già operativo a Roncadelle. 
 
“Si tratta di un’azienda vitale e che costituisce un’eccellenza tecnologica – ha detto il leghista Alessandro Marelli – la cui scomparsa costituirebbe una perdita grave per il tessuto produttivo della nostra regione. Vorremmo trovare un rimedio alle decisioni contenute nel Piano industriale della multinazionale. Uno di questi potrebbe essere sollecitare il Ministero a investire direttamente sulla ricerca e l’innovazione facendo venire meno il presupposto per spostare le attività”.
 
 “La Medtronic – hanno spiegato durante l’audizione i sindacati – è una multinazionale americana che ha rilevato la Invatec di Roncadelle nel 2010 per impadronirsi di brevetti esclusivi e giocarseli nella produzione globalizzata. Ora ci parlano di 300 esuberi negli stabilimenti bresciani. Si tratta dell’ennesima delocalizzazione produttiva destinata ad impoverire il tessuto occupazionale e industriale del nostro Paese perché siamo certi che il polo di ricerca non può sopravvivere senza il mantenimento della produzione” .
I sindacati hanno inoltre detto che non vogliono accettare alcun ammortizzatore sociale che significherebbe una sconfitta. “L’unico strumento che siamo disponibili ad accettare – hanno confermato CGIL, CISL e UIL –  è il contratto di solidarietà che ci permetterebbe di guadagnare tempo”.
 
Presente all’incontro anche Carlo Bianchessi (Agenzia Regionale per la formazione e il lavoro) che ha assicurato massimo sostegno e interesse alla situazione e ha garantito la presenza dell’Agenzia in tutti gli incontri che si terranno d’ora in poi al Ministero dello Sviluppo economico.
 
“Domani in Consiglio regionale – ha concluso il Consigliere Pd Enrico Brambilla presenteremo una mozione condivisa per impegnare la Giunta  a fare da regia tra i vari livelli istituzionali nel tavolo di confronto che si svolgerà al Ministero sul caso dell’azienda Medtronic-Invatec di Brescia. Il tema non è infatti di carattere meramente assistenzialista, anche il nostro Paese si deve dotare di una politica industriale nei confronti delle multinazionali che spesso lo hanno usato come base per sottrarre del know how per poi sviluppare il loro business altrove”

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4 Commenti

  1. sottrarre il know how per poi sviluppare il business altrove succede sempre più spesso qui a brescia a danno nell’ormai flebile tessuto produttivo della nostra provincia. e non solo verso l’estero. vedi il caso cerved della settimana scorsa con il licenziamento collettivo di un terzo dei dipendenti honyvem di brescia, acquisita da soli 3 mesi.

  2. sottrarre il know how per poi sviluppare il business altrove succede sempre più spesso qui a brescia a danno nell’ormai flebile tessuto produttivo della nostra provincia. e non solo verso l’estero. vedi il caso cerved della settimana scorsa con il licenziamento collettivo di un terzo dei dipendenti honyvem di brescia, acquisita da soli 3 mesi.

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