Brescia non avrà più una centrale cittadina del 118 con i nuovi cambiamenti in vista per il servizio dell’Emergenza Urgenza. Le chiamate verranno passate, attraverso il 112, alla centrale più vicina, ossia quella di Bergamo. Così un territorio piuttosto complesso e articolato, come quello del bresciano, sarà gestito per così dire “a distanza” da chi non lo conosce perfettamente. “Con la rivisitazione di questo importante servizio si corre il rischio di aumentare i tempi di soccorso – dato che stiamo parlando di una provincia con un’alta densità abitativa e un gran numero di piccoli comuni che insistono attualmente sul nostro 118 – oltre a incrementare la spesa e demotivare il servizio di volontariato che eroga il supporto sanitario con profondo radicamento sul territorio bresciano” spiega il consigliere del Pd Gianantonio Girelli, che parla dell’inefficacia di questa soluzione. “Il fatto di aprire a Brescia una centrale del 112, il numero unico in Europa, non risolverà i problemi perché funzionerà solamente come un call center” aggiunge.
La centrale operativa di Brescia nel 2011 ha avuto numeri importanti: 160 mila sono state le chiamate alle quali ha risposto e 90 mila gli interventi si soccorso effettuati. Con un totale di 206 comuni, circa 200 mila residenti e oltre 4500 chilometri quadrati di estensione, il territorio provinciale si configura, infatti, per viabilità, estensione e insediamenti, come uno dei più complessi della Lombardia. “La riorganizzazione dell’Emergenza Urgenza necessita di un ulteriore riflessione – conclude Girelli – . Vanno fatti ancora degli approfondimenti altrimenti ci sembra, in questo modo, che vengano penalizzate storiche associazioni che da sempre si spendono per il bene della popolazione residente. Visto l’importante lavoro che la Commissione Sanità, anche su impulso della presidente Peroni, aveva fatto, ritengo che sia doveroso per l’Assessore Bresciani e la direzione di Areu finalmente decidersi a portare nella Commissione stessa una proposta definitiva. E’ infatti inaccettabile pensare che decisioni così importanti per il territorio siano consegnate a strutture tecniche senza l’avvallo di chi democraticamente è chiamato a rappresentare i cittadini. Risulta imbarazzante l’atteggiamento della Lega Nord che in Giunta propone e approva delibere che poi in piazza contesta: forse se invece di occuparsi d’altro esponenti leghisti si occupassero delle decisioni di Regione Lombardia si eviterebbero situazioni inaccettabili e imbarazzanti come questa”.
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