Gelosia e droga i moventi della strage di San Polo. E se di mezzo ci fossero anche problemi economici?
“O mia o di nessun’altro” le ripeteva Mario Albanese durante le settimane precedenti all’omicidio, quando aveva il sentore che l’ex moglie, Francesca Alleruzzo avesse un nuovo “amico” con il quale uscire. E così è stato. Accecato dalla gelosia di pensarla con un altro uomo, Mario Albanese non ha resistito e, dopo una notte trascorsa davanti all’uscio di casa dell’ex moglie ad attendere che rincasasse in compagnia del compagno, l’uomo non ci ha più visto e ha ucciso lei, lui, la sua figliastra e il fidanzatino, risparmiando solo le sue tre figlie di 5, 7 e 11 anni. Avrebbe ucciso anche se stesso se il grilletto non si fosse inceppato e l’appuntato scelto Ivan Gatti non fosse intervenuto per disarmarlo. Secondo gli inquirenti il movente è di carattere passionale, ma ricostruendo la vita di Mario Albanese, camionista e padre separato di tre figlie, è possibile che a droga e gelosia si siano abbinate anche grosse difficoltà economiche. E’ probabile che l’assasino facesse fatica a sbarcare il lunario con uno stipendio da camionista, una recente separazione alle spalle e tre figlie da mantenere e che fossero proprio queste difficoltà ad aver acuito la rabbia per la nuova relazione della ex moglie. zse aveva un’altro uomo significava che l’aveva dimenticato e non sarebbe più tornata con lui. Anzi, lui le faceva paura. Tant’è che il nuovo compagno, Vito Macadino (originario di Mazzara del Vallo e volontario della Croce Bianca di San Polo) pochi giorni prima di essere freddato aveva fatto parlare Francesca con una sua amica, volontaria come lui nella Croce Bianca, l’avvocato Emilia Tosi. E durante la conversazione la donna aveva vuotato il sacco e raccontato all’avvocato tutte le proprie preoccupazioni, per la sua incolumità e per quella delle tre figlie minorenni. Non aveva nemmeno pensato alla figlia 19enne e al suo fidanzato, visto che entrambi risiedevano a Reggio Calabria, lontano dalla furia del suo ex marito. Eppure, il caso ha voluto che fossero proprio loro a dover pagare con la vita la follia di Mario Albanese.