(a.c.) L’arresto il 30 novembre. 13 giorni di carcere a Canton Mombello, poi 73 a San Vittore, in mezzo 4 rifiuti della richiesta di scarcerazione da parte del suo avvocato, e infine il sì dei pm. Franco Nicoli Cristiani è tornato a casa propria, a Mompiano, ed è un uomo del tutto libero, non agli arresti domiciliari, in attesa che la magistratura compia le sue indagini e, probabilmente, della fase processuale.
Alfredo Robledo e Paolo Filippini hanno infine accolto la domanda di scarcerazione da parte dell’avvocato Piergiorgio Vittorini. L’ex vicepresidente del Consiglio Regionale è tornato il libertà solo quattro giorni prima della scadenza dei 3 mesi massimi di custodia cautelare previsti per il reato di corruzione. Solo due giorni prima aveva ricevuto il quarto no alla scarcerazione, e la sua posizione pareva si fosse aggravata per via di un presunto tesoretto di 700 mila euro sottratto al partito (leggi qui la notizia). Ieri in tarda mattinata Nicoli Cristiani è stato prelevato dal carcere di San Vittore dalla sua famiglia (che si trovava a Milano per un colloquio col detenuto), con la quale ha fatto ritorno verso Brescia.
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