Futuro e Libertà Brescia scende in campo contro la corruzione. L’occasione è quella della ricorrenza del ventesimo anniversario dall’inizio della stagione giudiziario-politica di “tangentopoli” e dell’allarme lanciato di recente durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti.
“I dati sulla dilagante corruzione riportati dal Procuratore Generale durante la sua relazione sono a dir poco allarmanti – sostiene Luca Feroldi, coordinatore provinciale di FLI, unitamente a Paolo Inverardi e Fabrizio Paderni dell’esecutivo provinciale – solo se si pensa che l’entità della corruzione annuale in Italia è stata stimata in 60 miliardi di euro”. “Dato impressionante che dà conto della ricaduta, anche in termini economici per le casse dello Stato, del fenomeno corruttivo. Corruzione che – continua Feroldi – se viene intesa nel senso più ampio di malamministrazione è, per dirla con le parole usate nel 2010 dal Segretario Generale dell’Onu in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, ”una minaccia allo sviluppo, alla democrazia ed alla stabilità; distorce i mercati, frena la crescita economica, scoraggia gli investimenti esteri, erode il servizio pubblico e la fiducia nei funzionari pubblici”.
Per questi motivi, nel fare da eco all’allarme della Corte dei Conti, lanciamo da Brescia due proposte concrete, a costo zero, di contrasto al fenomeno della corruzione dilagante nel Paese:
l’istituzione di un’anagrafe degli eletti e dei nominati nelle società pubbliche e partecipate con la pubblicazione on line di tutti i redditi ed i patrimoni degli stessi. Lo faranno i nostri amministratori locali e chiederemo che lo facciano quelli di tutte le forze politiche, anche a livello nazionale.
La pronta adozione del disegno di legge anticorruzione tutt’ora giacente alla Camera dei deputati, con la previsione di rigorose norme di incandidabilità ed ineleggibilità per coloro che si sono resi protagonisti in passato di reati contro la pubblica amministrazione, nonché la confisca dei beni patrimoniali degli stessi qualora commettano tali reati durante il periodo elettivo.
Il fenomeno della corruzione va affrontato principalmente dal punto di vista culturale – chiosa Feroldi – vi è bisogno di affermare una diffusa cultura della legalità e della trasparenza a tutti i livelli amministrativi. Non mancheremo, infine, di vigilare sulla gestione degli appalti pubblici nel nostro Comune e nella nostra Provincia e di rilevare quelle lacune/incongruenze normative che oggi consentono eccessiva discrezionalità nella scelta delle imprese aggiudicatici da parte degli uffici tecnici ed degli amministratori”.
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