E’ ufficiale, ai norvegesi piacciono le bollicine di Franciacorta, in particolare quelle biologiche, rosate, con note di frutta secca e confettura. E’ questo il profilo del Rosè Franciacorta DOCG di Barone Pizzini capace di aggiudicarsi l’appalto per la fornitura della propria etichetta in locali e ristoranti di Norvegia. Il monopolio di Stato norvegese VINMONOPLET, infatti,  dopo un’attenta degustazione rigorosamente alla cieca effettuata da un’apposita commissione tecnica, ha premiato eleganza e freschezza del Rosè di Barone Pizzini.

Un risultato prestigioso per la maison franciacortina che va ad aggiungere un nuovo e importante tassello alla già rilevante presenza dei propri vini sul mercato dei Paesi del nord Europa come Svezia, Belgio e Danimarca.

Ai vertici mondiali per reddito pro capite, per la consistente propensione al consumo e le buone prospettive di crescita, la Norvegia e il suo mercato del vino si caratterizzano per un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro e 800mila ettolitri consumati all’anno.

 

“Essere selezionati  per rappresentare il Franciacorta Rosè è un risultato di grande prestigio per la nostra maison – ha dichiarato Silvano Brescianini, Direttore Generale di Barone Pizzini – in particolar modo per quanto riguarda un mercato moderno ed esigente come quello norvegese, caratterizzato dalla presenza di un consumatore estremamente attento alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti degustati.”

Il mercato del vino biologico in Norvegia, infatti, come affermato recentemente dall’ICE di Oslo,  registra un trend in continua crescita, segno del crescente interesse da parte dei consumatori norvegesi.

La scelta effettuata da parte dello Stato norvegese, quindi, premia l’eccellenza Barone Pizzini, storica maison che per prima ha scelto di produrre Franciacorta DOCG da agricoltura biologica, ovvero utilizzando per la difesa e il nutrimento delle piante unicamente sostanze naturali, escludendo OGM, diserbanti, fertilizzanti o pesticidi di sintesi. Allo stesso modo la maison ha scelto di dotarsi di una cantina assolutamente coerente con la strada intrapresa in vigna basandosi, quindi, su criteri di bioarchitettura per la sua costruzione e su un processo produttivo che predilige il totale rispetto dell’ambiente.

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Redazione BsNews.it

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