"Dopo la raccolta di più di 5000 firme è evidente la contrarietà di tutta la popolazione locale. Gli stabilimenti di questo genere sono ancora prototipi di cui non esistono altri esempi in Italia, tant’è che proprio pochi giorni fa Aspireco, che ne voleva realizzare uno a Montichiari, ha ritirato definitivamente il progetto di fronte alle difficoltà realizzative. Per questo non sembra proprio il caso di avviare una sperimentazione che riguarda un materiale pericoloso come l’amianto, per un impianto di cui peraltro non conosciamo le emissioni pericolose in atmosfera, in un territorio delicato come quello della Val Camonica. Inoltre la legge regionale sull’amianto è ancora in fase di definizione, e in Provincia di Brescia sono già attive due discariche di amianto e altre sono in fase di istruttoria. Brescia non può diventare la pattumiera d’amianto della Lombardia. A questo punto è necessario, dopo le dichiarazioni a caldo di vari esponenti politici, che Comune e Comitati chiedano audizione in Commissione Ambiente in Regione, dove si potranno far valere le ragioni del no all’impianto di Gianico".
Così i due consiglieri regionali bresciani del PD Gian Antonio Girelli e Gianbattista Ferrari intervengono sulla vicenda dell’impianto di inertizzazione dell’amianto che dovrebbe sorgere a Gianico in Val Camonica.
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