Gli autotrasportatori bresciani sono pronti a fermare le ruote <e paralizzare l’Italia per cinque giorni se il governo non ascolterà le nostre richieste>. E’ un ultimatum quello lanciato ieri dal presidente del Fai, Antonio Petrogalli, durante la riunione alla quale hanno partecipato 300 autotrasportatori appartenenti a cinge sigle, Fai, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative e associazione Artigiani. L’unanimità della voce bresciana, che il 19 gennaio prossimo porterà a Roma le sue ragioni alla riunione nazionale, non accetta sconti o compromessi, «se non verranno scritte in un´intesa le promesse che già ci hanno fatto e non verranno ascoltate anche le altre richieste, le merci in tutta Italia resteranno nei magazzini, con tutte le conseguenze del caso». Non sono difficili da immaginare. L’80 per cento delle merci distribuite in Italia viaggiano su gomma, bloccarle per cinque vorrebbe dire bloccare l’intero paese. Tra le richieste avanzate dalla categoria degli autotrasportatori c’è il recupero delle accise sul gasolio, che si vorrebbero mensili, i divieti di circolazione del 2012 che sono passati dagli 82 dello scorso anno agli attuali 84, il ridimensionamento dei costi delle assicurazioni, cresciute in un anno del 30 per cento, e la suddivisione di quei 400 milioni aggiuntivi stanziati nella manovra economica di novembre. Il presidente Petrogalli ha sottolineato inoltre l’importanza da parte dei committenti <del rispetto dei costi minimi, visto che nessuno di loro ha mai pagato le sanzioni per non averli rispettati>.
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