Basta ipocrisie, Paroli si è dimesso solo perché è stato obbligato: non certo per scelta. A dirlo sono il segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin e il capogruppo in Loggia Emilio Del Bono, che in una nota tornano ad attaccare il primo cittadino sulla questione del doppio incarico. “Le dimissioni di Paroli dal Parlamento non sono una scelta ma una decisione alla quale è stato costretto dalla Corte Costituzionale”, si legge, “come da sempre sostenuto dal Pd, il doppio incarico (sindaco e parlamentare) è stato altamente dannoso per la città e in totale rottura con la tradizione amministrativa di Brescia che ha sempre visto, da Boni a Corsini, l’impegno a tempo pieno dei sindaci. Peraltro mai come in questi anni le politiche del Governo hanno danneggiato gli enti locali e la nostra città, smentendo totalmente quindi la tesi dell’utilità della presenza del Sindaco a Roma. Paroli”, continuano Del Bono e De Martin, “ha atteso gli ultimi giorni utili per dimettersi e avrebbe dovuto evitare di concludere la sua esperienza con il voto contro la richiesta di arresto dell’onorevole Cosentino. Auspichiamo che, ora, il sindaco si dedichi a migliorare la qualità amministrativa della sua Giunta”, concludono, “che non ha certo brillato in questi anni e che, in questo ultimo scorcio di mandato, si impegni a pieno per la sua città”.
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