Associazione Artigiani, Mattinzoli rieletto presidente

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“Delineare il futuro delle Associazioni, in tempi in cui l’incertezza non solo in campo economico risulta essere l’unica certezza, è impresa assai difficile.

E’ necessario, quindi, alla luce dei continui e rapidi mutamenti della società contemporanea, oltre che a  un nuovo approccio da parte delle Organizzazioni di rappresentanza verso le Istituzioni, la Politica e soprattutto degli Associati, adeguare e ridefinire la nostra azione.”

 

Così, Enrico Mattinzoli, Presidente dell’Associazione Artigiani ha esordito nel corso della riunione del Consiglio Provinciale dell’Associa­zione Artigiani, composto dai Presidenti delle Circoscrizioni e delle Categorie, riunitosi nei giorni scorsi in seduta plenaria, che lo ha rieletto per i prossimi 4 anni alla guida dell’Organizzazione di Via Cefalonia a Brescia.

 

Mattinzoli, nel proseguo del suo intervento legato al futuro e ruolo delle Organizzazioni di categoria, ha rilevato come l’obiettivo primario di un’Associazione di rappresentanza di interessi, è  di saper interpretare le esigenze della categoria, intervenendo con risposte adeguate e tempestive ad agevolare e facilitare l’attività d’impresa. Ma ciò, come si è visto, non basta più, in quanto, se pur importante, il ruolo dell’impresa artigiana nel contesto sociale ed economico è solo una parte di esso e, come tale, ogni azione di lobby va articolata all’interno di un quadro complessivo del cosi detto “interesse comune”.

 

Negli ultimi  dieci, quindici anni, si è assistito nelle organizzazioni di rappresentanza della PMI a una sempre maggiore adesione, cosiddetta utilitaristica, piuttosto che ideale. L’adesione si  limita, quindi, temporalmente alla risoluzione del problema (richiesta di finanziamenti, adempimenti normativi non ricorrenti), lo dimostra il fatto che il 15% degli associati che non viene fidelizzato attraverso servizi continuativi come tenuta della contabilità o libri paga non rinnova l’adesione.

 

Il futuro dell’associazionismo dovrà vedere organizzazioni più forti e federate tra loro a livello locale, con una rappresentanza unificata e struttura snella a livello nazionale.

Tale prospettiva presuppone un rafforzamento delle sinergie tra Organizzazioni di Categoria, anche disomogenee tra loro (Artigianato, Commercio, Industria) tendenti ad accorpare ed esaltare le rispettive eccellenze, con il duplice scopo di  attuare economie di scala, eliminando sovrapposizioni e inefficienze, per offrire servizi sempre più qualificati.

 

Spesso, in questi ultimi anni, l’inadeguatezza della classe politica ha portato il sistema economico del Paese a sostituirsi alla politica stessa, occupando spazi, cosiddetti non di pertinenza, per supplire alle carenze della stessa. E se da un lato, si può intravvedere un’illegittima ingerenza, oltre che una contraddizione in termini di “mission”, è, altrettanto evidente che le imprese, l’economia, quindi il futuro del paese,  non possono permettersi di essere in balia di una crescente incompetenza di una politica improvvisata.

 

La nostra azione dovrà  essere in grado di dare rappresentanza anche ai non associati che, attraverso le nostre azioni, possano identificarsi nei nostri principi ideali e culturali.

L’ambiziosa sfida, dunque, è quella dell’impegno di ognuno di noi nell’invertire la tendenza, guidando il nostro Paese, attraverso le nuove generazioni, verso un nuovo Rinascimento.

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