(a.c.) Seppur a distanza di 3 mesi e mezzo, il TAR di Brescia rende giustizia agli studenti che decisero di ricorrere contro l’Università a causa di 4 domande errate nel test di ammissione a Medicina.
In sostanza il succo del ricorso presentato al TAR dagli studenti verteva sul fatto che diminuendo da 80 a 76 il numero delle domande era matematicamente più difficile raggiungere la soglia minima di risposte corrette per essere ammessi all’università. L’errore, non di concetto ma di allineamento tra domande e risposte nel severo test di ingresso preparato dalla società privata Vest, fu scoperto poco dopo l’apertura delle buste durante il test, che si svolse lo scorso 2 settembre presso il palazzetto EIB. I professori decisero su due piedi di annullare, non di sostituire, le 4 domande problematiche, da qui la protesta e poi il ricorso.
Il TAR aveva di fronte due strade: o annullare il test e chiedere che venisse rifatto, o ammettere d’ufficio tutti coloro che hanno fatto ricorso. E’ stata scelta la seconda opzione, e così quest’anno gli iscritti a Medicina sarnno più del solito, più del numero massimo stabilito a inizio anno. E’ una sentenza per certi versi storica, dicono i rappresentanti dell’Unione degli Universitari sulle colonne di Bresciaoggi, che diverrà una pietra miliare contro il numero chiuso nelle università.
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