(a.c.) Una piccola colomba tatuata sul braccio. Questo l’elemento decisivo per l’identificazione certa della vittima della lite tra immigrati indiani scatenatasi all’interno di un appartamento di via Cremona.
Buphinder Singh, indiano 34enne, è stato identificato durante l’autopsia eseguita soltanto ieri dai medici legali. Giunto in Italia nel 2007, l’immigrato era già stato fotosegnalato tre volte. Senza fissa dimora al momento dell’assassinio, Buphinder Singh pare non avesse nemmeno un lavoro, sebbene quello prevalente svolto dal suo arrivo in Italia sia il lavoro da manovale in imprese edili.
Visto che non abitava nell’appartamento dove ha trovato la morte, Buphinder Singh certamente aveva delle amicizie tra gli inquilini: proprio in questa direzione stanno preseguendo le indagini dei carabinieri.
Raccapricciante la ricostruzione dell’assassinio: la vittima sarebbe stata pugnalata al petto almeno 6-7 volte. Poi, forse tramite un machete o una spada indiana, il tentativo parzialmente riuscito di staccare arti e testa dal tronco, e il tentativo fallito di portare fuori ciò che rimaneva del corpo in una valigia rigida, che si è aperta su un pianerottolo del condominio. Da allora non si hanno più notizie degli inquilini.
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