Giusto esserci alle manifestazioni sindacali di lunedì. Ma “sono rammaricato del fatto che a Brescia non si siano create le condizioni d’una iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil”. A dirlo è il consigliere comunale del Pd Claudio Bragaglio che con una nota interviene sulla questione dello sciopero nazionale contro la manovra del governo Monti.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO
La decisione di Cgil, Cisl, e Uil, di promuovere le iniziative unitarie e lo sciopero per poter modificare la manovra del governo Monti nel senso d’una maggior equità sociale, ritengo sia giustificata e condivisibile. Come ritengo sia motivata la decisione di dirigenti e militanti del PD che intendono partecipare per testimoniare una solidarietà, per confrontarsi e per ascoltare.
Oltretutto questa iniziativa sindacale si lega anche all’impegno degli enti locali per poter assicurare una tutela dei servizi sociali e del welfare che passa per i servizi territoriali per i cittadini.
Sono convinto che è proprio la consapevolezza della gravità della crisi, come della preoccupazione per le prossime misure sul lavoro, già in cantiere, che motivano tali iniziative.
Il mondo del lavoro, dei pensionati e della società più bisognosa non può che far sentire la propria voce per sostenere le modifiche necessarie e per dar forza al governo stesso nel confronto o nello scontro, forse inevitabile, con gli interessi costituiti, le rendite finanziarie, le posizioni di potere economico, che intendono sottrarsi (si pensi alla vicenda dei capitali scudati) ai sacrifici necessari per salvare il Paese.
In merito alle questioni del lavoro e delle pensioni, con riferimento alle proposte di modifica, condivido le posizioni assunte in questi giorni, in particolare da Cesare Damiano, già ministro del Lavoro del governo Prodi. Posizioni equilibrate – a correzione di punti molto critici riguardanti alcune modifiche in campo pensionistico- che mi auguro vengano fatte proprie in Parlamento da tutto il PD.
Sono altresì rammaricato del fatto che a Brescia non si siano create le condizioni d’una iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil, che sarebbe stata la migliore risposta per meglio rappresentare e dare forza – pur consapevole delle obiettive difficoltà esistenti – alle posizioni comuni ed unitarie, per la prima volta e da molto tempo, maturate sulle politiche governative.
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