di Sergio Masini – A Brescia, alla Tibet House Bottega di via Pusterla, è arrivato il presidente del Parlamento tibetano in esilio. Si chiama Penpa Tsering, vive a Dharamsala, in India, dove hanno sede il Parlamento e il Governo tibetano in esilio, ma il suo impegno per denunciare la drammatica situazione del suo popolo lo porta spesso in viaggio per l’Europa. In questi giorni era infatti nella nostra città, dove ha promosso, grazie all’aiuto di alcuni volontari della Tibet House Foundation, una raccolta fondi in favore del Tibetan Children’s Villages. “Un’iniziativa”, ha spiegato Tsering, “nata per dare una casa e adeguata istruzione ai tantissimi bambini che le famiglie, anche a rischio di terribili conseguenze, fanno fuggire dal Tibet. Grazie a questo progetto, nato poco dopo l’occupazione cinese per volontà dell’XIV Dalai Lama e di due sue sorelle”, ha continuato il portavoce tibetano, “i piccoli rifugiati politici sono accolti in India presso alcune case-famiglia. Qui possono crescere nel rispetto della loro cultura e tradizioni, vivere una vita dignitosa, proseguire gli studi sino all’università o apprendere un lavoro”. Ad oggi sono più di 15.000 i bambini tibetani orfani e bisognosi cui la Tcv (Tibetan Children’s Villages) di Dharamsala da asilo. Nel frattempo, in Tibet, dove spesso all’opinione pubblica internazionale sono attentamente celate le reali condizioni oppressive cui il popolo è soggetto, continuano sparizioni di intere famiglie, torture e prevaricazioni da parte del governo cinese. “Le forze cinesi di polizia”, ha confermato Tsering, “operano nella totale mancanza di ogni forma di rispetto dei più basilari diritti umani, intimidendo e minacciando. Nei campi di detenzione, poi, i trattamenti brutali, gli abusi e le violenze non accennano a diminuire e, spesso, comportano la morte o gravi infermità ai prigionieri politici”. Nella giornata odierna il Presidente del Parlamento tibetano lascerà Brescia alla volta di Trento e Bolzano, dove da tempo intrattiene rapporti di amicizia e collaborazione con alcuni esponenti regionali e provinciali. “Il mio sogno”, ha detto, “è che il Tibet possa giungere, se non al recupero dell’indipendenza, almeno ad una forma di parziale autonomia amministrativa e culturale, proprio come avviene oggi per l’identità ladina in Alto Adige”.
Fino a fine dicembre continuerà, presso la "Tibet House bottega" di via Pusterla 6/c l’esposizione delle opere invendute e dei manufatti per la raccolta fondi in aiuto dei villaggi per i bambini tibetani in esilio.
Per ulteriori informazioni: www.tibethousefondation.it – info@tibethousefoundation.it – www.italiatibet.org
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