I 100mila euro trovati in casa Nicoli avrebbero dovuto essere soltanto la prima tranche della tangente. A dirlo sarebbe stato l’imprenditore bergamasco Giuseppe Locatelli, che da mercoledì si trova in carcere con l’accusa di aver versato una tangente di 100mila euro al vicepresidente del consiglio regionale lombardo (oggi il Gruppo Locatelli ha annunciato il rinnovo di tutti gli organi amministrativi ed espresso “ piena fiducia” nella magistratura). Nell’interrogatorio di garanzia con il Gup, l’imprenditore avrebbe quindi ammesso di aver pagato la mazzetta, negando invece ogni addebito sul traffico illecito di rifiuti. Nicoli Cristiani ha preferito non parlare nel primo interrogatorio. Mentre il dirigente Arpa Giuseppe Rotondaro ha respinto ogni accusa parlando di una semplice consulenza.
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