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Richiami vivi, il governo Monti impugna la legge della Lombardia. Rolfi: “Un altro provvedimento contro il Nord”

Nella seduta del 21 novembre, il Consiglio dei Ministri del governo Monti ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale della Lombardia n. 16 del 26 settembre scorso, con cui il Pirellone approvava il piano di cattura dei richiami vivi per i cacciatori da appostamento. E’ il segretario provinciale della Lega Nord Fabio Rolfi ad esprimere dissenso per quello che definisce ‘Un provvedimento assurdo del tutto decontestualizzato da quello che è lo scopo del Governo Monti che è unicamente chiamato a traghettare il Paese fuori dalla crisi. La Lega Nord si è dimostrata essere l’unica forza di garanzia per il Nord, per la tutela e la difesa delle tradizioni dei territori. Quello bresciano è famoso anche per quella venatoria. Quando il Carroccio era forza di Governo i cacciatori si potevano sentire tutelati. Oggi abbiamo la riprova di come a PD UDC PDL e a tutti gli altri partito romani interessa la tradizione venatoria della Padania: praticamente nulla." Primo firmatario della legge regionale che non piace al governo Monti è il consigliere regionale bresciano Alessandro Marelli che ha detto: ‘La legge sui richiami vivi andava nella direzione della tutela di una tradizione secolare che deve essere mantenuta. Una pratica antichissima che è entrata nella vita dei bresciani e che non può essere cancellata da chi questa tradizione non la conosce.’ Ma, a conoscere il territorio e le sue tradizioni sono i leghisti eletti in Provincia. Ieri la Giunta ha approvato una delibera per la gestione residua di impianti di cattura per la Cesena e il Tordo Tassello. Stefano Borghesi, capogruppo leghista in Broletto dichiara: "Il Gruppo della Lega Nord in Provincia è soddisfatto per l’approvazione di questa delibera che riattiva la gestione degli impianti di cattura dei richiami vivi e sottolinea come, ancora una volta, grazie ai rappresentanti della Lega Nord si sono potute dare risposte chiare, concrete e celeri che vanno nella direzione della difesa e della salvaguardia del mondo venatorio, superando così i rilievi mossi sulla precedente delibera della giunta provinciale mossi dal TAR".

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Redazione BsNews.it

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