Piscina di via Rodi, dodici persone intossicate da ipoclorito di sodio. Impianto riaperto nel pomeriggio

Dodici persone, tra cui un bambino, si sono sentite male questa mattina mentre erano nella piscina di via Rodi. La chiamata alla centrale operativa del 118 per problemi respiratori è arrivata verso le 9 e sul posto sono state inviate tre ambulanze e un’auto medica, oltre a vigili del fuoco e carabinieri. Due persone sono state ricoverate alla Poliambulanza, una donna incinta è stata portata invece al Civile. Niente di grave assicurano gli operatori, ma la piscina, almeno per oggi, rimarrà chiusa. In questo momento l’Asl sta effettuando i controlli sull’acqua, ma le cause dell’episodio non sono ancora chiare. Secondo una prima ricostruzione dovrebbe trattarsi di intossicazione da ipoclorito di sodio.

ECCO IL COMUNICATO DELL’ASL

L’ASL di Brescia è intervenuta questa mattina su segnalazione del 118 presso l’impianto natatorio “piscina comunale Lamarmora” gestito dalla ditta Europa Sporting Club Srl, dove alcune persone hanno accusato bruciori alle prime vie respiratorie e agli occhi nel corso dell’attività sportiva. Personale tecnico dell’Unità Operativa di Igiene ha eseguito un primo sopralluogo inibendo in via precauzionale l’utilizzo delle vasche di tutto l’impianto. Sono stati inoltre eseguiti campionamenti dell’acqua di vasca e portati presso il Laboratorio di Sanità Pubblica per l’esecuzione di analisi, che sono tuttora in corso. Dai primi accertamenti il cloro presente in vasca superava di poco i limiti previsti dal Decreto della Giunta regionale in tema di gestione di impianti natatori (n. 2552/06). Le persone sottoposte a visita da parte del personale medico del 118 sono state 12, di cui 3 inviate per ulteriori accertamenti presso gli ospedali cittadini, e dimesse dopo poche ore. Durante l’intera giornata è stata monitorata la concentrazione di cloro nell’acqua delle vasche della piscina comunale, che intorno alle ore 14 è rientrata nei parametri di legge previsti. L’Asl pertanto ha dato il nulla osta al riutilizzo delle vasche stesse. Dei fatti accaduti è stata avvisata la Procura di Brescia. Sono tuttora in corso accertamenti della documentazione del gestore della struttura finalizzati a risalire alle cause dei malori, verosimilmente riconducibili ad un’eccessiva concentrazione temporanea di cloro nella vasca. Si attendono inoltre gli esiti delle analisi al fine di integrare i primi accertamenti svolti dai tecnici dell’Igiene dell’Asl. Il superamento dei limiti di concentrazione del cloro nell’acqua delle vasche da piscina comporta per il gestore dell’impianto una sanzione amministrativa. 

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Redazione BsNews.it

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