"Non possiamo sopportare che il crocifisso sia ridotto a una suppellettile. Non possiamo accettare che un simbolo dal significato così profondo sia utilizzato in modo strumentale contro qualcuno”. Così il consigliere regionale del PD Gian Antonio Girelli ha motivato la decisione del gruppo democratico di uscire dall’aula, oggi in Consiglio regionale, al momento della votazione della legge regionale che impone l’esposizione del crocifisso “nelle sale istituzionali e all’ingresso degli immobili regionali” della Regione Lombardia. All’inizio della discussione il PD aveva anche presentato una pregiudiziale di costituzionalità, bocciata dalla maggioranza, con cui sottolineava l’incompetenza della Regione su un tema finora mai disciplinato per legge, e il conflitto con gli articoli 3, 7 e 8 della Costituzione. Nel suo intervento Girelli, che è cattolico, ha attaccato la Lega, firmataria del progetto di legge: “Questa ostentata rivendicazione della Lega di appropriarsi del crocifisso – ha detto – non è dettata da una profonda riflessione e dalla ricerca delle proprie radici ma sembra più un tentativo di difendere la propria cultura dalle altre identità facendo divenire il crocifisso strumentale motivo di separatezza”.
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