Bianchini: la vera sfida, anche in Loggia, è l’open source. Jobs? Non era un santo

(a.t). E’ assessore all’Innovazione del Comune di Brescia. E fa un lavoro speculare a quello di Corrado Ghirardelli in Provincia. Speculare perché il leghista Massimo Bianchini ha un profilo “uguale ed opposto” a quello del collega. L’esponente del Broletto infatti non è un tecnico, ma ama moltissimo le novità tecnologiche e potrebbe essere definito una sorta di superutilizzatore. Mentre Bianchini – che di lavoro fa il consulente informatico – ha un profilo da programmatore di vecchia scuola: a interessarlo non è tanto la novità sugli scaffali, quanto il procedimento tecnico che ci sta dietro. E’ lui il protagonista della terza puntata della rubrica.

D – Ha un sito personale o un blog?
R – No…

D – Come mai?
R – Creo blog anche per lavoro. Ma ho scelto di non averne uno personale perché non avrei il tempo per gestirlo direttamente al meglio e, a differenza di quanto fanno altri, non vorrei delegare questo compito a nessuno.

D – Quali sono i siti bresciani che visita più spesso?
R – Soprattutto i siti d’informazione. Poi do un’occhiata velocissima ai blog più conosciuti.

D – Ok, diamo i voti ai blog…
R – Non sono in grado di giudicare, li guardo troppo velocemente.

D – Nemmeno quello del suo compagno di partito Fabio Rolfi?
R – I suoi post mi arrivano in email. Li leggo da lì.

D – I siti nazionali che preferisce?

R – Per informarmi soprattutto www.corriere.it, www.tiscali.it e www.tgcom.mediaset.it. Ma ogni tanto, per diletto, butto un’occhio a www.motogp.com.

D – Social network, a quali è iscritto?
R – Facebook e Twitter.

D – Su Facebook quanti post fa alla settimana?
R – Nessuno. Non ho molto tempo e comunque lo utilizzo soprattutto per contatti personali. La politica la lascio fuori.

D – Usa la chat di Facebook?
R – Molto poco.

D – Allarghiamo il campo. Da che anno è collegato a internet?
R – Da sempre. Ma già prima, poiché avevo la fortuna di avere un amico in contato con la base militare di Ghedi, utilizzavo Fidonet (http://it.wikipedia.org/wiki/FidoNet).

D – Il primo computer?
R – Credo risalga al 1982 ed era una sorta di grande calcolatrice programmabile che memorizzava i programmi su strisce magnetiche. Poi, in ordine, ho utilizzato il Commodore 64, il Commodore Pet e l’Olivetti M24. Il primo Pc l’ho assemblato nel 1985.

D – Quante ore passa quotidianamente in internet?
R – Circa cinque…

D – E davanti alla tv?
R – Forse due o tre alla settimana.

D – Ci elenchi il suo armamentario tecnologico.
R – Non sono molto appassionato di apparati mobili e non mi interessano molto le novità di grido. Quando devo acquistare un prodotto guardo il più costoso e poi scelgo quello che sta un gradino sotto: fa quasi le stesse cose e costa praticamente la metà. Per telefonare uso un normalissimo cellulare Nokia. Per il resto un pc portatile comperato nel 2010. Ma in casa ho comunque quattro computer costantemente connessi a internet.

D – Browser preferito: Chrome, Safari, Firefox o Explorer?
R – Mozilla Firefox.

D – Usa ancora il fax?
R – No, da qualche anno ho anche disdetto la linea telefonica fissa in casa.

D – L’ultima volta che ha scritto una lettera a mano al posto di una mail per una corrispondenza privata?
R – Forse erano gli anni Novanta. Faccio tutto via mail.

D – Blackberry o iPhone?
R – Sono affascinato dal Blackberry, come dall’ultimo Samsung, ma non li ho acquistati.

D – Pc o Mac?
R – In cantina ho uno dei primissimi Mac del mondo. Ma nella vita ho quasi sempre avuto Pc, anche per una questione di costi. Comunque sono convinto che il mondo più interessante sia quello di Linux e dell’Open source.

D – Già mettere negli uffici comunali Open Office al posto di Office sarebbe un bel risparmio…
R – E’ una questione che va approfondita, sia dal punto di vista dei costi sia sul versante organizzativo. Ma di sicuro è un obiettivo da perseguire in tempi brevi.

D – Il primo pensiero quando ha saputo della morte di Steve Jobs.
R – Mi fa specie che dopo la morte diventino tutti santi. Credo che Jobs fosse uno “squalo” come tanti altri.

D – Interrogazione: router significa?
R – E’ un apparato di interconnessione tra sistemi del network.

D – Bene. Cos’è il Flash?
R – Una tecnologia utilizzata per creare siti e fare presentazioni.

D – Giusto. Domanda da vecchi smanettoni: cos’è la tilde?
R – Un simbolo utilizzato in informatica. (http://it.wikipedia.org/wiki/Tilde).

D – Ok, promosso a pieni voti. Arriviamo alla conclusione. Qual è il più importante successo che ha ottenuto da assessore?
R – Credo di aver lavorato molto sul fronte della semplificazione. Oggi chi vuole accedere a molti servizi o stampare un certificato può farlo da casa, o da qualsiasi posto dotato di connessione, attraverso la Crs.

D – Il suo più grande cruccio?
R – Vorrei puntare di più sull’open source, ma mi rendo conto del fatto che non si tratta di un’operazione semplice, perché bisogna prima superare gap culturali e tecnici non da poco.

D – Il suo collega Ghirardelli ha detto che non serve essere smanettoni per essere un buon assessore all’Innovazione. Anzi: non esserlo può aiutare perché avvicina chi prende le decisioni all’utilizzatore finale. Da smanettone, è d’accordo?
R – Parzialmente. Anche per lavoro sono spesso a contatto con gli utenti e ho imparato a portare la tecnologia al livello di chi non ha particolari competenze. Però, proprio perché ho un certo livello di conoscenza, so anche dire fino a dove ci si può spingere per sfruttare al massimo una tecnologia. Insomma: in questa chiave credo che essere smanettoni sia senza dubbio un valore aggiunto.   

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Redazione BsNews.it

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