(a.c.) Sono state scosse relativamente lievi, ma viste le condizioni del versante roccioso sopra Gargnano basta poco per far tornare la paura sul Garda.
Tre scosse piuttosto ravvicinate, poco dopo le 23 di lunedì sera, di magnitudo 3.4, 3.1 e 1.5. Non accenna a dimnuire sulla sponda bresciana dell’Alto Garda la paura di un evento tellurico che provochi danni al versante del monte Comer sopra Gargnano, e nuovi distaccamenti rocciosi come quello che si è verificato lo scorso 12 ottobre. L’epicentro del sisma è collocabile sotto il monte Baldo, a una profondità di circa 10 chilometri.
Il blocco da 1.500 metri cubi di roccia sopra Muslone e San Giacomo pare avere oscillato in corrispondenza dei sismi, ma nessun nuovo masso si è distaccato. Da oggi, e almeno per un mese, saranno al lavoro gli operai specializzati che rimuoveranno i massi staccatisi nei giorni scorsi e fermati dalle apposite barriere, dopodiché si provvederà alla posa di una nuova barriera. Contestualmente verrà installato un sofisticatissimo sistema di monitoraggio delle rocce (costo: 280 mila euro) che dovrebbe consentire di misurare ogni lieve movimento del versante. Tutti però si affidano alla speranza che la terra non tremi più: un sisma importante potrebbe far crollare un blocco roccioso di 50 metri per 12.
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