Ghirardelli e internet: non sono uno “smanettone”, per questo faccio meglio l’assessore
(a.t). Non è un tecnico, ma è un grande utilizzatore di tecnologia e rete. E capire qual è il suo rapporto con questo modo è importante soprattutto per un motivo. Corrado Ghirardelli, assessore all’Innovazione per il Pdl in Broletto, è colui che sul versante pubblico – pur in un periodo di ristrettezze economiche – decide quale dovrà essere lo sviluppo tecnologico della Provincia di Brescia. Per questo lo abbiamo intervistato nella seconda puntata della rubrica dedicata ad approfondire il rapporto dei politici bresciani con il mondo della Rete e della tecnologia.
D – Ha un sito personale o un blog? Da quando?
R – Sì, da circa un anno sono on line con www.corradoghirardelli.it.
D – Lo gestisce direttamente?
R – Aggiorna la mia addetta stampa, sulla base delle mie direttive.
D – Quante visite fa?
R – Più di 600 visite al mese. Ma se ci sono argomenti particolarmente interessanti arriviamo al migliaio.
D – Quali sono i siti bresciani che visita più spesso?
R – Ovviamente www.provincia.brescia.it. Poi www.tempomoderno.it, www.lauracastelletti.it e i siti istituzionali dei Comuni.
D – Quelli nazionali?
R – I primi che guardo sono www.ansa.it e www.sole24ore.it. Poi – quotidiani on line a parte – www.dagospia.it, www.wired.it e diversi siti del mondo apple a partire da www.apple.it e www.macmagazine.it.
D – Diamo i voti ai blog dei suoi colleghi a prescindere dalle simpatie politiche. Mario Labolani?
R – Otto.
D – Francesco Onofri?
R – Mai guardato.
D – Fabio Rolfi?
R – Sette.
D – Laura Castelletti?
R – Otto.
D – Tempo moderno?
R – Otto.
D – Social network, a quali è iscritto?
R – Facebook e Twitter. Google Plus non mi piace molto. Sono iscritto anche a Linkedin, ma non lo utilizzo.
D – Su Facebook quanti post fa alla settimana?
R – Non lo aggiorno in maniera sistematica. Scrivo quando trovo spunti simpatici e che possano stimolare la riflessione. Non amo il chiacchiericcio.
D – Ma usa la chat di Facebook?
R – Sì, soprattutto per parlare con mio figlio (17 anni, ndr).
D – Allarghiamo il campo. Da che anno è collegato a internet?
R – Non ricordo l’anno, ma da quando esiste in Italia.
D – Il primo computer?
R – Un commodore 64, mi pare.
D – Quante ore passa quotidianamente in Rete?
R – Almeno tre o quattro ore.
D – Ci elenchi il suo armamentario tecnologico.
R – Per elencarli serve tempo. Dunque: Sony Vajo touch, Macbook Air, netbook Samsung, Blackberry, iPhone, due cellulari Nokia, iPad, tablet Acer e un computer fisso. Con connessione a 20 mega.
D – Browser preferito: Chrome, Safari, Firefox o Explorer?
R – Safari sul Mac, Explorer su Pc. Talvolta anche Firefox. Mentre Chrome non mi piace.
D – Usa ancora il fax?
R – Capita raramente, soprattutto per riceverli.
D – L’ultima volta che ha scritto una lettera a mano al posto di una mail per una corrispondenza privata?
R – Almeno cinque anni fa se escludiamo le cose più personali. Le lettere d’amore le scrivo sempre a mano.
D – Controlla la posta elettronica anche da cellulare o solo in ufficio?
R – Ho quattro caselle di posta, tre su iPhone una su Blackberry.
D – Blackberry o iPhone?
R – Blackberry per le mail di lavoro, IPhone per le private e per navigare. Per telefonare, comunque, preferisco ancora Nokia.
D – Pc o Mac?
R – Decisamente Mac.
D – Il primo pensiero quando saputo morte Steve Jobs.
R – Gli utenti Mac sono consapevoli di usare un prodotto “avanti”, che viaggia a 300 chilometri all’ora in un modo che procede ai 50. La preoccupazione, quindi, è quella di capire se – dopo Jobs – Apple potrà continuare a correre con la stessa velocità.
D – Office o Openoffice?
R – Office. Ma lo uso pochissimo.
D – Interrogazione: tariffa flat significa?
R – A forfait.
D – Bene. Cos’è l’Html?
R – Uno dei linguaggi utilizzati per la scrittura delle pagine web.
D – Giusto. Domanda da smanettoni della prima ora: cos’è la tilde?
R – Ammetto di non saperlo. Non sono uno smanettone e non me ne vergogno. Fare l’assessore all’Innovazione, secondo me, non significa necessariamente avere competenze tecnico di altissimo livello. Avere una visione ampia, che coincide con quella dell’utilizzatore, può essere una cosa positiva.
D – Ok, promosso. Arriviamo alla conclusione. Qual è il più importante successo che ha ottenuto da assessore?
R – Nel 1999 l’ufficio tecnico della Provincia era confinato in un sottoscala. Ho dovuto superare mille ostacoli, ma – durante il secondo mandato di Cavalli – siamo diventati un riferimento per la pubblica amministrazione a livello mondiale.
D – Digital divide. A che punto stiamo? Che percentuale dei Comuni bresciani è coperta da internet veloce?
R – Oggi copriamo il 90 per cento dei Comuni e circa l’80 per cento della popolazione. Ma – grazie all’operazione che stiamo portando avanti con Tim e Regione – entro il 2013 garantiremo l’accesso ad internet veloce al 100 per cento dei Comuni e ad almeno il 95 per cento della popolazione.
D – Il suo più grande cruccio? Cosa non è riuscito ancora a fare?
R – Ne ho tanti. Quello di fondo è che ancora oggi trovo difficile far comprendere a colleghi ed amici che con l’innovazione si possono ottenere risultati importanti per quanto riguarda la semplificazione, i costi, la qualità del servizio e la qualità della vita dei dipendenti. Un altro rammarico è quello di non essere riuscito, come mi ero proposto, a dare una mail ad ogni famiglia bresciana. Sarebbe stato un grandissimo risparmio. Ma a infastidirmi è soprattutto un altro esempio. Da anni abbiamo avviato il progetto eScuola, finanziato anche dal ministero, per la digitalizzazione di tutto ciò che riguarda il rapporto scuola-alunni-genitori. E solo gestendo in maniera così il sistema delle supplenze abbiamo risparmiato mezzo milione di euro. Oggi mi vengono a dire che nel Decreto sviluppo ci si pone come obiettivo quello di mettere la pagella on line: possibile che non si siano accorti che a Brescia esiste un progetto che già esiste un sistema molto più innovativo? Fatico a comprenderlo.
D – Un’ultima domanda. L’edizione cartacea del New York Times potrebbe chiudere nel 2015. Quando la Provincia di Brescia smetterà di usare la carta?
R – Difficile fare previsioni. Credo sia una questione generazionale. Fino a qualche anno fa assessori e consiglieri non usavano nemmeno il Blackberry: oggi con questo strumento risparmiamo soldi e carta. Ma ci è voluto tempo. E comunque ancora oggi molti leggono la posta via mail, ma poi non riescono a fare a meno di stamparla.