(a.c.) La procedura è aperta, l’esito non è per nulla scontato. Dopo l’altolà da parte della Giunta per le Elezioni di Montecitorio ai sindaci dei comuni sopra i 20mila abitanti che occupano anche la poltrona di parlamentare, è stata aperta una procedura per analizzare la situazione analoga dei presidenti di provincia.
Brescia in questo campo la fa da padrone: sia il sindaco del comune capoluogo che il presidente della provincia hanno un doppio incarico romano. Sembra sempre più probabile che Paroli debba scegliere tra i due ruoli, addirittura prima di natale (leggi la notizia: clicca su questo link), anche se i tempi potrebbero allungarsi di sei mesi.
Ricordiamo che sono 11 i sindaci nelle condizioni di Paroli, 10 invece i presidenti di provincia nelle condizioni di Molgora: la vicina Bergamo (con Ettore Pirovano), Asti, Napoli, Salerno, Frosinone, Foggia, Avellino (senatore Cosimo Sibilia), Biella e Caserta (oltre a Molgora). I partiti? 6 Pdl, 2 Lega Nord, 1 Udc.
E’ inutile dire che se il sindaco o il presidente di provincia si dimettessero per rimanere a Roma si andrebbe a nuove elezioni.
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