La vita di Giulia Minola per l’assicurazione vale solo 2mila euro

(a.c.) Premesso che la vita di una persona, di un giovane come di un adulto, non può nemmeno lontanamente essere in qualche modo "valutata" in denaro, capitano nella vita situazioni e fatti spiacevoli per i quali questa operazione è necessaria. Uno di questi casi è sotto la lente dell’opinione pubblica proprio in questi giorni. In seguito alla strage verificatasi a Duisburg, cittadina tedesca dove il 24 luglio 2010 si sarebbe dovuta svolgere la Love Parade, si è aperto il processo a carico degli organizzatori e ora è tempo di stabilire i risarcimenti che la compagnia di assicurazioni scelta dal comune, la AXA, deve elargire alla famiglie delle vittime. Ebbene, la cifra proposta ai familiari di Giulia Minola, la studentessa bresciana morta nella ressa, sarebbe di soli 2mila euro, 2mila e 500 al massimo.

Sorvolando sull’assurdità della cifra proposta, riportiamo le toccanti parole che la madre di Giulia, la signora Nadia Zanacchi, ha rilasciato al Giornale di Brescia (che ringraziamo), edizione odierna: «Vorrei che sia chiara subito una cosa. Di questioni di soldi noi non ci siamo mai occupati, perché i soldi non sono niente. A noi e ad altri genitori interessa riuscire ad arrivare ad un processo e alla successiva condanna delle persone che sono responsabili e che invece non vogliono assumersi quelle responsabilità. Per me la parola risarcimento non esiste, e non voglio assolutamente parlarne. A maggior ragione non voglio parlare di cifre. L’avvocato Daniel Henneke Sellerio, che segue per noi l’inchiesta in Germania, mi ha riferito che tra giugno e luglio Axa aveva dichiarato pubblicamente che avrebbe cercato di velocizzare le pratiche relative alla Loveparade e che avrebbe trattato direttamente con le famiglie coinvolte, per poterle aiutare in modo rapido, senza intoppi burocratici. Il mio legale parlando con i giornalisti di Bild aveva detto "Non si tratta di ottenere soldi nè risarcimento dei danni. Al massimo si può parlare di aiuto alle famiglie in un momento difficile". L’avvocato mi ha detto che l’assicurazione aveva poi fatto un’offerta, ma non ha voluto dirmi di che si trattasse perché si vergognava».

Anziché il "risarcimento" la signora Zanacchi preferirebbe che venisse creata una fondazione per aiutare bambini e ragazzi. In fondo Giulia è morta in una Love Parade, forse anche lei avrebbe voluto questo gesto d’amore.

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Redazione BsNews.it

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