Lo scorso 26 novembre, quando Yara Gambirasio fu sequestrata e uccisa, nel cantiere di Mapello c’erano solo tre persone. Il marocchino Mohamed Fikri (arrestato mentre era in viaggio verso il Paese d’origine e poi rilasciato a luglio), il suo datore di lavoro Roberto Benozzo e il custode del cantiere del centro commerciale, dipendente di un’impresa di Brescia. A sostenerlo – lasciando intendere che qualcuno di questi possa essere informato sull’accaduto – è il settimanale Oggi, con un articolo dell’inviato Giangavino Sulas. Un’indiscrezione che però non troverebbe conferma in altre fonti investigative, secondo cui quella sera nel cantiere c’erano anche altri operai presenti e impegnati nei lavori di pavimentazione.
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