(a.c.) La motivazione che hanno fornito ai carabinieri di Rezzato dopo essere finiti in manette è che hanno problemi economici, poco lavoro e che fra pochi giorni avranno lo sfratto dall’appartamento che condividono a Paratico. Bene, quello della casa non sarà più un problema, almeno nell’immediato, visto che sono in carcere.
Due coinquilini, e colleghi, di Paratico sono finiti in manette in seguito all’indagine dei carabinieri di Rezzato svolta nell’ambiente della prostituzione lungo la Padana Superiore, tra Rezzato appunto e Mazzano. Nelle ultime settimane sono state diverse le denunce da parte di prostitute che si sono rivolte ai militari in seguito a rapine subite sul loro ambiente di lavoro. Il modus operandi sempre lo stesso: un finto cliente si avvicina, carica la lucciola a bordo, si apparta in un luogo isolato e a quel punto sbuca dal bagagliaio il complice armato di coltello che minacciando la prostituta la obbliga a cedere la borsetta con l’incasso e anche il cellulare. I carabinieri sono giunti ai due sentendo le testimonianze delle ragazze rapinate e in particolare la descrizione della Renault Clio utilizzata per le "trasferte". Dopo una serie di appostamenti la cattura. I due rapinatori rispondono al nome di Innocenzo Floridia, catanese 19enne, e Massimo Presolana, 31enne.
Almeno 3 (16 settembre, 4 e 6 ottobre), ma potrebbero essere di più, le rapine certamente riconducibili ai due, di cui una con annessa violenza carnale ai danni di una diciannovenne romena.
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