“Questo lager deve chiudere!”. A dirlo sono gli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill che all’alba di oggi, venerdì 14 ottobre, sono saliti sul tetto di uno dei 5 capannoni dell’allevamento di Montichiari (BS) in cui vengono allevati 2.500 cani di razza beagle destinati alla vivisezione. La loro intenzione è di rimanere ad oltranza sul tetto e impedire che partano carichi di cuccioli verso i laboratori. Da oggi pomeriggio comincia inoltre il “presidio non-stop” davanti all’allevamento Green Hill, con tanto di veglia notturna, preannunciato da tempo e a cui accorreranno centinaia di manifestanti da tutta Italia, sicuramente più numerosi del previsto grazie a questa azione a sorpresa che sta già raggiungendo migliaia di sostenitori della campagna.
A Montichiari (BS) sorge Green Hill, un allevamento di cani beagle che da anni rifornisce i laboratori di vivisezione di tutta Europa. Da questo allevamento più di 250 beagle ogni mese finiscono tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire. La questione Green Hill è stata dibattuta in diversi ambienti istituzionali, persino nel Consiglio Regionale e nella Giunta Regionale, spesso con belle promesse ma un deludente nulla di fatto. La Regione Lombardia potrebbe chiudere questo allevamento da un momento all’altro, così come il sindaco di Montichiari Elena Zanola potrebbe ritirare la sua licenza. Gli animali e gli animalisti sono stanchi di parole e promesse e gridano a gran voce: “Vogliamo i fatti!”.
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