Idris a Bsnews.it: “A Brescia si vive bene, anche con il centrodestra. Ma non parlatemi più di partiti. Le Rondinelle? Scommetto che torneranno in A”.

di Andrea Tortelli – “A Brescia si vive bene, anche con il centrodestra. Ma non parlatemi più di partiti”. Fuori dal coro come sempre, Edrissa Sanneh – in arte Idris – è uno dei bresciani d’esportazione (e soprattutto d’importazione) più noti al grande pubblico, avendo frequentato a lungo il mondo della televisione nazionale e locale (“Quelli che il calcio”, “L’isola dei famosi”, ma anche il Tg multietnico di Rtb). Nell’intervista rilasciata a Bsnews, Idris racconta il suo rapporto con la città e con chi la amministra. Senza ovviamente dimenticare il calcio.

DOMANDA – In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Brescia nel 2006 denunciasti che non ti facevano più lavorare in Rai perché “nero e comunista”… E’ cambiato qualcosa?

RISPOSTA – Quell’intervista provocò un macello. Oggi preferisco essere trasversale e fregarmene di tutti i partiti. Il mio unico partito è la Juventus. In questo mondo preda di guerre per interessi e atrocità, molto spesso mi vergogno perfino di essere un umano.

D – Ti vergogni anche di essere italiano?
R – Assolutamente no. L’Italia mi ha dato moltissimo, e non dirò mai come altri che questo è un Paese di m…

D – Ma di Brescia cosa pensi?
R – La vedo molto cambiata. Il mio amico Corsini è stato un sindaco avanguardista. Quando ha lanciato il progetto della metro in molti hanno storto il naso per i disagi legati ai cantieri, ma sono convinto che – non appena questa entrerà in funzione – ne beneficeranno tutti e la città diventerà ancora più vivibile. Anche Paroli comunque non scherza e la sicurezza, con il vicesindaco leghista Rolfi, è migliorata. Sono sicuro che nei prossimi anni continueremo a scalare la classifica delle città più vivibili.

D – Molti immigrati, però, non hanno visto di buon occhio determinati provvedimenti giudicandoli discriminatori. Il Bonus bebè, ad esempio, ha fatto discutere a lungo…
R – In fin dei conti i giudici hanno dato ragione agli immigrati, anche se poi sono tutti rimasti fregati. Credo che questa vicenda sia stata gestita in maniera maldestra e abbia suscitato polemiche sterili.

D – Ma cosa pensi del centrodestra, e in particolare della Lega, al governo della città?
R – Umberto Bossi è un amico e disse pubblicamente: ‘Idris è come me, un uomo coraggioso che dice cose vere”. Anche io apprezzo il suo coraggio e le sue prime battaglie, come quella sulle tasse. Poi ha utilizzato il tema dell’immigrazione come cavallo di battaglia per racimolare voti. Ma dire che non è stata mai fatta una seria gestione politica del fenomeno dell’immigrazione è un dato di fatto, lo dico da immigrato. E allo stesso modo capisco le lamentele di chi vive in zone come la Stazione o San Faustino. La sicurezza è un tema determinante e su questo, sulla paura, le destre europee hanno costruito i loro successi. Quanto a Rolfi, è un giovane che ben incarna l’ultima di generazione di leghisti, che sparano nel mucchio per portare a casa più voti. Detto questo, però, vorrei precisare che dei partiti non me ne frega più nulla: l’importante è che si gestisca bene la cosa pubblica e che non si mettano i cittadini gli uni contro gli altri.

D – Parliamo un po’ di calcio. Hai ricordato che tifi Juve, ma che ne pensi delle Rondinelle?
R – Corioni è uno dei pochissimi presidenti che, come Massimo Cellino e Andrea Agnelli, ne capisce di calcio. E sono convinto che la rivoluzione che sta portando avanti con Nani e Maifredi darà i suoi frutti.

D – Play off quindi?
R – Promozione diretta in A, sono pronto a scommetterci. Si vede che hanno iniziato con il piede giusto e che la società ha puntato su giovani di valore.

D – Ma che consigli daresti alla società?
R – Maifredi, Saurini e Altobelli li vedo tutte le settimane, si metterebbero a ridere se gli dessi dei consigli. A Corioni, invece, direi di andare avanti così. E di portare il Brescia in A, per rimanerci.

D – Ma tu che vuoi fare da grande?
R – Credo che diventerò un eremita, da spirito libero amo la solitudine e nel tempo mi sono trasformato sempre più una bestia pensante: il mio futuro lo vedo soprattutto a riflettere.

D – Non ti candidi in politica quindi?
R – Me l’hanno proposto in tanti, ma io non sono uno ‘yes man’. Sono un rompiballe ingestibile e per questo non ci voglio nemmeno provare a candidarmi. Me la pense isè, po’ sti che de adess i è arivisti e parassiti. I trumbù l’è mei lasài lè.

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Redazione BsNews.it

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