Quel che è certo è che lo scorso luglio il consiglio comunale ha approvato il progetto del il primo lotto di riqualificazione della caserma. Progetto che è servito per presentare la domanda al Miur per cofinanziare l’operazione. Ora, spiega il consigliere Ninì Ferrari a cui il sindaco Paroli ha affidato la delega per l’Università, "attendiamo la risposta del ministero, che dovrebbe arrivare entro l’anno". La scaramanzia è d’obbligo ma dal momento che il progetto è stato pensato passo passo in accordo con gli uffici romani il responso dovrebbe essere positivo. Il Miur dovrebbe coprire circa la metà del costo dell’operazione, mettendo qualcosa come 10 milioni. Il resto il Comune lo dovrà reperire bussando alla porta della Regione ma anche delle fondazioni cittadine. Inoltre, ha spiegato Ferrari, “mi sto muovendo per cercare risorse anche in Europa”. Nel frattempo la Loggia si sta muovendo per pubblicare un bando europeo per la progettazione esecutiva in modo da accorciare i tempi e farsi trovare preparata. Tra una pratica e l’altra l’inizio dei lavori è previsto (o, meglio, auspicato) nella primavera del 2013.
Di tutta l’area (18mila circa di immobili più 7mila di spazi aperti), va precisato, quelli interessati dal progetto di recupero sono la metà. I 197 posti letto verranno infatti ricavati in due degli edifici che compongono il complesso: l’ex convento, nella parte centrale, e la brigata meccanizzate, l’edificio che chiude l’area a nord che oggi ospita gli uffici della Prefettura (che saranno poi trasferiti nella Ottaviani). Si partirà dall’ex convento fondato nel 1480 dalle monache carmelitane calzate, l’edificio più antico del complesso. Lì, al primo e secondo piano, verranno ricavati alloggi integrati, vale a dire piccoli appartamenti da 5-6 posti letto dotati di cucina e spazi ricreativi comuni. Al piano terra troveranno invece posto aule studio, internet point, biblioteche, caffetteria. Poi si interverrà sulla brigata meccanizzata, l’edificio più recente (primi anni del Novecento): dai vecchi stanzoni saranno ricavate 90 stanze singole, tutte dotate di bagno. In alcuni punti del primo piano saranno poi dislocate alcune cucine comuni in grado di servire una ventina di studenti. A parte, con ingresso indipendente, saranno poi realizzati 32 alloggi duplex (pensati per ricercatori o professori in visita), con soppalco per la zona notte, ricavata nel sottotetto.
Il resto del complesso, le scuderie, la cavallerizza, la chiesa seicentesca e le caserme Novaretti e Taeri fanno invece parte di un secondo lotto – che non rientra nel bando ministeriale dedicato alle residenze per studenti. Su questi immobili, hanno spiegato Ghezzi e Ferrari, non ci sono ancora idee e proposte definite e ogni contributo è il benvenuto. “La mia idea, ha spiegato Ferrari, è di destinare anche questa parte ad attività legate alla vita universitaria: penso a modelli anglosassoni, con spazi per i neolaureati dove possano sviluppare i loro progetti di ricerca; ma anche spazi commerciali, bookshop e negozi con il merchandaising del campus (le classiche felpe e magliette che si vedono nei film americani). E un paio di punti di ristoro, magari di diversa tipologia. Sia chiaro, ha precisato Ferrari, si tratta di idee mie. Questa è una fase aperta al contributo di tutti”.
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