Si torna a parlare di Fassa Bortolo, ma questa volta l’omicidio del giovane Perone, risalente a un mese fa, non c’entra, questa volta si parla di piano industriale.
Da 30 a 66mila tonnellate annue. E’ più che raddoppiata la quantità di rifiuti non pericolosi che la Regione consentirà di bruciare all’azienda Fassa Bortolo di Montichiari. 66mila tonnellate di rifiuti che alimenteranno i forni per la produzione di calce: trucioli, scarti di lavorazione del legno, segatura, imballaggi e via dicendo. Tutto carbirante non pericoloso, secondo il sindaco di Montichiari Elena Zanola, che a Bresciaoggi, in edicola stamane, dice: «L’impianto brucerà segatura e scarti della lavorazione del legno e non presenta pericoli per la salute dei cittadini e l’ambiente. Del resto la serietà dell’azienda è riconosciuta».
Qualche perplessità, se non altro qualche domanda, nasce spontanea nei cittadini, visto che è la stessa azienda a fornire le ipotesi e i dati delle future emissioni di idrocarburi, ossidi di zolfo e ossidi di azoto. Cosa vuol dire? Che, fin’ora, i controllori delle emissioni sono gli stessi che le emissioni le producono.
a.c.
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