Università: errori nei test d’ammissione, studenti in rivolta

"Dopo la scabrosa questione "grattachecca" e dopo le inaudibili dichiarazioni di Frati”, l’Unione degli Universitari ”continua a scovare irregolarità nei test d’ingresso di quest’anno". A Brescia, nel test per professioni sanitarie, – denuncia l’Udu – sono state annullate nel corso della prova stessa ben 4 domande a causa di un errore di impaginazione; la conseguenza di questa decisione ha portato a un punteggio massimo di 76 e non di 80 che inficia di gran lunga il risultato di un candidato che, rispondendo correttamente a quei 4 quesiti, verosimilmente avrebbe raggiunto l’agognato punteggio minimo richiesto per passare il test. “Questa soluzione è inaccettabile” commenta l’Udu di Brescia “infatti molti sono in realtà gli studenti danneggiati da un simile provvedimento preso nel corso della prova. Lo è chi, ad esempio, ha perso tempo nel risolvere i quesiti mal posizionati prima dell’annullamento degli stessi rispetto a chi, a causa del diverso ordine con cui i questi si presentano ai candidati, non li aveva ancora svolti. Danneggiato è anche chi ha impostato la propria preparazione nell’ambito a cui appartenevano le domande annullate, vedendo così aumentare il peso di altre materie per il superamento del test. Come sindacato studentesco non possiamo tollerare tante superficialità nel modo in cui vengono effettuati questi test, già di per sé discutibili come strumento di selezione dei futuri studenti e, appena entrati in possesso degli atti ufficiali, inoltreremo un ricorso collettivo volto a tutelare i candidati danneggiati”. 

Inoltre il sindacato universitario sta valutando un’altra "grave irregolarità avvenuta a Roma e nelle prossime ore deciderà sul da farsi. Certo è che si provvederà a un ricorso collettivo, perché questo sistema di selezione preventiva si rivela ancora una volta non idoneo, non funzionale e mal gestito".

Parallelamente l’Udu lancia un appello a tutto il mondo della formazione italiana: ”Gli episodi di questi giorni dimostrano che il sistema universitario italiano ha bisogno di essere riformato ed e’ evidente che chi ha deciso fino ad ora non ha piu’ l’autorevolezza per decidere sul futuro di migliaia di studenti”.

L’Udu, insieme alla Rete degli Studenti Medi, l’1 ottobre sara’ in 20 delle piu’ importanti piazze italiane per lanciare ”la scuola e l’universita’ che vogliamo”, un’iniziativa che portera’, a seguito delle discussioni che si avvieranno, alla nascita di ”una vera controriforma del mondo della formazione, creata da ogni suo componente, ideata dal basso, per un nuovo patto della ‘comunita’ accademica’ che non viene imposto dai rettori e dai baroni ma da coloro che l’universita’ la vivono ogni giorno e che per la formazione vogliono un futuro meno legato alle logiche inique del mercato e piu’ incentrato sugli studenti”.  

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Redazione BsNews.it

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