Confartigianato: le licenze taxi vanno escluse dalla Finanziaria

Confartigianato Imprese Unione di Brescia si schiera con i Tassisti per chiarire la questione delle liberalizzazione delle autorizzazioni e per evitarne la selvaggia liberalizzazione.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Il testo governativo, ora in discussione in Parlamento (Decreto legge n. 138/13 agosto 2011), contiene “misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, ed approva una manovra finanziaria che accoglie gran parte delle richieste avanzate dalle parti sociali, comprese le liberalizzazioni.

Tuttavia, l’art.9 del suddetto decreto non fa sufficiente chiarezza sul fatto se i taxi rientrino o meno tra i servizi destinati ad essere completamente liberalizzati.

A destare allarme, nel mondo dei taxisti è anche il punto di vista dell’Antitrust, che ha evidenziato in passato (ancora nel 2006) una presunta insoddisfazione da parte dei consumatori a livello nazionale riguardo alla qualità del servizio offerto, ritenendo che in alcuni Comuni italiani, specie quelli piccoli, il rapporto tra taxi e popolazione sia ancora sottodimensionato rispetto alla domanda.

Confartigianato Imprese Unione di Brescia ritiene riduttivo sintetizzare solo con i freddi numeri il rapporto che esiste tra i cittadini e l’utilizzo del servizio taxi; in questo modo non viene tenuto in considerazione il contesto particolare in cui si opera, il tessuto sociale e le specifiche situazioni.

Se da un lato è vero che in alcuni casi c’è un esubero di richieste di servizio taxi da parte dei cittadini, sono anche state denunciate numerosissime situazioni in cui c’è un esubero dell’offerta di servizio taxi rispetto alla domanda dei consumatori, specie per la molteplicità di operatori abusivi o simil abusivi che operano nel settore, fenomeno che deve essere stroncato al più presto.

Una liberalizzazione indiscriminata non risolverà questo problema, ma potrebbe essere causa semplicemente di un incremento di vetture in servizio e non necessariamente di una maggiore qualità, con il rischio invece di inasprire inutilmente la competizione a scapito, probabilmente, di efficienza e sicurezza, e sostanzialmente fungendo da condono per l’abusivismo strisciante che si rileva nel settore.

La nostra preoccupazione – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Unione di Brescia – è che si possa favorire una situazione di precariato e di temporaneità per gli addetti del settore, aprendo le porte a chi non ha dimestichezza con i regolamenti, le norme di sicurezza e le direttive.

Confartigianato Imprese Unione di Brescia si schiera a fianco dei Taxisti, chiedendo che il Parlamento intervenga con chiarezza modificando, in sede di conversione in legge il Decreto e precisando che la liberalizzazione generale dei comparti economici (come peraltro previsto dalle direttive europee) non possa riguardare anche il settore dei trasporti pubblici locali e quindi anche della professione dei Taxisti, in relazione alla quale occorrerà intervenire con misure di diverso tipo, salvaguardando la concessione e l’uso di licenze che proteggano gli operatori del settore da un selvaggio e poco professionale incremento degli operatori.

Non si può dimenticare – sottolinea il presidente della categoria dei Taxisti di Confartigianato Unione di Brescia Antonio Amodio – che una liberalizzazione indiscriminata porterebbe esclusivamente ad una inaccettabile “guerra tra poveri”, come nelle economie disagiate del terzo mondo, ove fare il taxista è la soluzione alla disoccupazione generale, creando una concorrenza spietata tra operatori che porterebbe alla caduta qualitativa del servizio e a nessun beneficio in termini di garanzie e sicurezza per i cittadini, alla impossibilità di controlli seri e all’apertura di una foresta tariffaria incontrollata ed incontrollabile dove chi è più furbo avrebbe la capacità di distorcere il mercato. Siamo di fronte a migliaia di operatori professionali che su questo lavoro reggono le sorti della propria sopravvivenza economica e quella della delle proprie famiglie e non possiamo permetterci di creare altri disoccupati, specie in questo periodo di crisi economica. A rimetterci sarebbero gli operatori onesti ed in regola che verrebbero espulsi dal mercato per essere sostituiti da quelli disonesti (tanto per chiarire, se un operatore cambia quattro pneumatici in meno e fa meno manutenzione alle vetture riesce a fare prezzi più bassi).

Confartigianato Unione di Brescia chiede quindi a tutti i Parlamentari Bresciani, di maggioranza ed opposizione, di agire in modo deciso col loro intervento e col loro voto perché questa minaccia alla sicurezza dei cittadini ed al lavoro degli operatori onesti sia al più presto eliminata.

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Redazione BsNews.it

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