Il leader della Fiom Landini incita la base: lo sciopero del 6 è soltanto l’inizio
(a.t.) “Sono ben contento che la Cgil abbia proclamato lo sciopero generale del 6 settembre mentre il Parlamento sta ancora discutendo della manovra finanziaria. E non sarà sufficiente. Questa deve essere l’inizio di una grande mobilitazione”. A dirlo è stato questa sera, dalle 21, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, ospite d’onore della prima serata della festa organizzata dalla Camera del lavoro bresciana negli spazi di via Folonari. Incalzato dalle domande di Maurizio Maggi de L’Espresso, Landini – fin dalle prime battute – ha attaccato il governo sottolineando che “è la prima volta dal dopoguerra che con un decreto legislativo si cancellano i contratti nazionali e il diritto al lavoro”, spiegato che “inserire l’obbligo del pareggio di bilancio nella Costituzione è una follia perché con questo criterio, negli anni più difficili, il Paese non si sarebbe mai sviluppato” e criticato “chi dice che questa è un’occasione per dare più potere ai sindacati” bollandolo come “in preda al delirio”.
Nella sua introduzione, invece, il segretario generale della Camera del lavoro Damiano Galletti ha chiamato i presenti – un migliaio di persone – a partecipare alla manifestazione di martedì (concentramento alle 9 in piazza Garibaldi, conclusione in piazza Loggia) dando alla festa e all’appuntamento anche un sapore locale nell’affermare – perentoriamente – che “questa città merita un’altra maggioranza”.