(a.t.) Lucio Carluccio – 59 anni – è originario Lecce, sposato e ha tre figli. E’ entrato nell’amministrazione pubblica nel 192 e quattro anni dopo è stato assegnato alla questura di Milano dove – dopo un lungo periodo di servizio alla Volante – ha assunto la direzione della sezione antiterrorismo. Dal 1993 al 1995 ha diretto l’ufficio Prevenzione generale per poi assumere l’incarico di dirigente della Mobile. Nel 1998, quindi, ha assunto la direzione della Digos, mentre dal 2000 al 2002 è stato vice questore vicario di Milano. Promosso questore, nel 2002 è stato assegnato a Lodi. Trasferito a Roma, città dove aveva vissuto fino ai 25 anni, ha assunto l’incarico di direttore del Servizio centrale operativo della Polizia. Dal 2005 al 2011, ancora, è stato nominato vice direttore tecnico operativo, con funzione di vicario, della Direzione investigativa antimafia. In questo periodo la Dia ha raggiunto importanti risultati, con il sequestro di beni per oltre otto miliardi di euro. Tra i provvedimenti più significativi quelli nei confronti dell’imprenditore dell’alimentare Giuseppe Grigoli, ritenuto referente economico di Matteo Messina Denaro (700 milioni), di Rosario Cascio (550 milioni nel settore edilizio) e di Vito Nicastri, imprenditore impegnato nello sfruttamento dell’energia eolica e ritenuto contiguo a Denaro (un miliardo e mezzo di euro).
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