(da.bac.) “Per dialogare bisogna essere in due e io non ho tempo da perdere con chi continua a raccontare frottole ai cittadini”. Adriano Paroli chiude (o quasi) la breve stagione del dialogo tra maggioranza e opposizione sui conti del metrobus. Un dialogo in realtà mai nato, spiega il primo cittadino, perché “da parte del Pd sono arrivate solo attacchi strumentali” e polemiche che “definire sterili è poco, direi stupide”. Insomma, per il sindaco di Brescia “non ci sono le condizioni” per quell’intesa bipartisan auspicata e ricercata in luglio. In questo quadro anche l’ipotesi di una commissione d’indagine è da accantonare, perché dall’altra parte “c’è qualcuno che o ci è o ci fa, o non capisce o non vuole capire”.
“La metropolitana, spiega Paroli, oggi è un enorme problema”. Si tratta di un’opera che costerà quasi un miliardo di euro, con 400 milioni di debito sulle spalle di Brescia Mobilità. “Non è colpa nostra se non si è pensato per tempo alla copertura economica e se oggi viene percepita come una criticità dalla città. Oggi il nostro lavoro” aggiunge “è trasformare questo problema in un’opportunità ma è imbarazzante dover sempre fare i conti con chi riduce tutto a polemica politica”. Rispetto alle prove di dialogo abbozzate un mesetto fa, spiega Paroli, nelle scorse settimane dal Pd sono arrivati solo attacchi: le dichiarazioni di Del Bono, le lettere ai giornali di Bragaglio, Boifava e Capra (“con ricostruzioni che definire tendenziose è poco”). “Non si può ridurre il problema della metro all’acquisto di Omb o al parcheggio sotto il castello. Omb è un’azienda strategica, che dà già utili e che ha garantito il posto di lavoro a 100 lavoratori, dipinti spesso come mantenuti di Stato e a cui va invece tutta la mia solidarietà. Il parcheggio sarà come quello di piazza Vittoria, ovvero garantirà introiti alle casse del Comune. Purtroppo però c’è chi fa finta di non capire la differenza tra costi e investimenti e racconta bugie cercando di mettere nella testa della gente il dubbio che il problema delle metro siano Omb o il parcheggio. E questi sono solo due esempi. Per dialogare” aggiunge il sindaco “bisogna essere d’accordo sulle premesse. E le premesse sono 400 milioni di debito”. Dove trovare i soldi? L’idea decidere insieme cosa vendere e dove tagliare. “Noi abbiamo pensato ad un’addizionale Irpef vincolata alla metro. Il Pd ci doveva dire se era d’accordo o se voleva il biglietto a 1,90 come deciso da Corsini. Invece sono arrivati solo attacchi e bugie. A questo punto noi faremo le nostre scelte”.
Porta chiusa anche per la commissione d’indagine. “Doveva essere il momento per mettere le carte a terra e capire quali sono i costi della metro” conclude Paroli. “Ma se dall’opposizione arrivano solo risposte strumentali non ho voglia e tempo da perdere. Agli occhi dei cittadini sembrerebbe di dover indagare su chissà quali sprechi mentre – lo ripeto – il nostro obiettivo deve essere quello di far percepire la metro come un’opportunità”.
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