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Fondo immobiliare, Bontempi: “Il nome della Provincia usato in modo improprio”

“Fin dal primo giorno ho detto a questi signori che loro, come qualunque altro privato cittadino, potevano portare avanti la loro iniziativa. Ma che la Provincia non poteva concedere alcun patrocinio o sponsorizzazione”. Come anticipato a bsnews.it, l’assessore alle attività produttive Giorgio Bontempi lo ripete a più riprese, scandendo bene le parole: “l’ente Provincia o il sottoscritto non hanno mai autorizzato la Pms ad utilizzare nome e logo del Broletto”. Per questo, ieri, è stato depositato presso la Procura della Repubblica di Brescia un esposto-denuncia “per uso improprio” dei simboli dell’istituzione presieduta da Daniele Molgora. E, aggiunge Bontempi, “mi riservo di decidere se agire legalmente anche per difendere la mia immagine”.

Tutto come si sa ruota attorno al progetto di fondo immobiliare portato avanti da Pms. Fondo che, già dal nome (“Fondo Immobiliare Provincia di Brescia”) direbbe del coinvolgimento diretto del Broletto. In realtà, stando a quanto spiega Bontempi, non vi è però mai stata alcuna adesione del Broletto e nemmeno potrebbe esserci: “I nostri interlocutori sono le banche e le associazioni di categoria, non società private, a scopo di lucro, alle quali per legge non ci è consentito dare il patrocinio”. Il 1° agosto, al rientro dalla ferie, Bontempi viene contattato dal collegio costruttori: alcuni loro associati – spiegano dall’Ance – sono stati contattati da analisti finanziari che vanno in giro a presentare un progetto di fondo immobiliare patrocinato e sostenuto dalla Provincia. A questo punto il Broletto decide di stilare un comunicato per negare ogni coinvolgimento e diffidare dall’uso del nome e del logo della Provincia. La Pms risponde con lettere, mail, comunicati in cui cerca di mostrare i contatti con l’assessore e quindi il coinvolgimento del Broletto.

“Questi signori” spiega Bontempi “si sono presentati per illustrarmi il loro progetto. Ho detto loro di fissare un appuntamento al mio assessorato. Si trattava di un’idea per sostenere le imprese e aiutare i cittadini, mi sembrava giusto ascoltarli. Quando ci siamo visti e mi hanno illustrato la loro idea, ho detto subito che il progetto non poteva essere patrocinato, sponsorizzato o portato avanti dalla Provincia. Loro naturalmente potevano andare avanti, ma senza il nostro logo o nome, che andavano eliminati dalla loro presentazione”.

Bontempi spiega anche che da tempo – almeno due anni – la Provincia cerca soluzioni per il problema dell’invenduto nel Bresciano. Il 14 giugno scorso vi è stato un incontro, a palazzo Broletto, proprio sul tema, “con le associazioni di categoria e le banche”. In quell’occasione “non è stato presentato il progetto della Pms” – come ventilato dalla società – ma l’idea su cui sta lavorando il Broletto. “La nostra idea è coordinare e mettere insieme i fondi esistenti – che esistono da 200 anni e non sono un’invenzione di Pms – per vedere se si riesce a fare qualcosa sull’invenduto” spiega Bontempi. “Su questa strada noi andremo avanti. Il ruolo della Provincia” aggiunge “è proprio quello: fare da regia tra gli enti e le componenti economiche”. Insomma, una cosa ben diversa dal patrocinare o mettere in piedi un fondo proprio, anche perché in quel caso servirebbe un bando pubblico.

Quanto ai presunti contatti con la società, Bontempi ripete: “Li ho incontrati così come incontro decine e decine di persone. Ma ho subito detto di non usare il nome della Provincia. Mi hanno tartassato di telefonate e scritto decine di mail alle quali – spiega l’assessore mostrando i tabulati della sua posta elettronica privata – non ho mai risposto. Le risposte dalla mail dell’ente sono state di semplice “educazione”: “Mi hanno scritto una lunga mail per farmi i complimenti sulla vicenda aeroporto, ho risposto “Grazie”. Mi hanno scritto chiedendomi un incontro, ho detto che non potevo. Insisto – conclude Bontempi – se credono nel loro progetto e se hanno trovato sottoscrittori convinti vadano avanti. Ma lo facciano senza il logo della Provincia, che è stato usato in modo improprio”. 

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Redazione BsNews.it

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