Dimezzate le morti bianche, ma “pesa” la mancanza di lavoro. Un’azienda su due non in regola

Dimezzate le morti bianche nel Bresciano. Gli infortuni mortali sul lavoro sono infatti passati dai 17 del 2006 ai 9 rilevati nel 2010. Un trend confermato anche nei primi sette mesi nel 2011, duranti i quali gli incidenti mortali sono stati “solo” 4. Un riduzione “significativa” spiega il direttore generale dell’Asl Carmelo Scarcella squadernando i dati. “Riduzione rilevante” anche per gli infortuni gravi, passati dai 2261 dei 2006 ai 1073 del 2010 (495 nel I° semestre 2011). I settori più a rischio restano sempre gli stessi: l’industria dei metalli, l’edilizia e l’agricoltura. “Questi dati” spiega Scarcella “sono confortanti. L’Asl ha contribuito alla riduzione degli infortuni con un’importante attività di controllo, anche se non possiamo non ricordare che negli ultimi anni le ore lavorate si sono ridotte sensibilmente a causa della crisi. Una situazione che di certo ha influito”. Insomma, meno lavoro, meno infortuni.

L’Asl, va detto, ha comunque messo in campo controlli a tappeto: nel 2010 sono stati svolti dagli operatori del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Psal) 11.554 controlli, sia di tipo ispettivo che documentale, che hanno interessato 5.203 attività economiche. L’82,7% delle aziende controllate era classificate con elevato livello di rischio per i lavoratori. Il 40% dei controlli è stato svolto su aziende del settore delle costruzioni, di cui 1.668 nei cantieri con aumento del 14,6% rispetto al 2009. Il 31% dei controlli ha interessato l’industria dei metalli ed il 9% le aziende agricole.

Il risultato? Il 55% delle aziende controllate ha avuto in almeno un’occasione un esito “non favorevole”, ossia sono state evidenziate criticità nella gestione della salute e sicurezza e sono stati assunti provvedimenti.

Ultimo capitolo è quello delle malattie professionali: nell’ultimo decennio si è assistito ad un progressivo decremento dei referti di malattie lavoro correlate. La sordità da rumore dal 2008 al 2010 ha visto dimezzare i casi, passati da 451 a 208, grazie alle misure di prevenzione e protezione adottate dalle aziende. In calo anche le malattie respiratorie, stabili i casi di tumore e di malattie della pelle, mentre sono in aumento le patologie da sovraccarico biomeccanico della colonna vertebrale e le patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori. Aumenti questi ultimi dovuti all’attività messa in campo dall’Asl per far emergere questo tipo di malattie. Tant’è, spiega il direttore sanitario Francesco Vassallo che la stessa Regione Lombardia – nel suo piano regionale – indica i risultati dell’Asl di Brescia come “frutto della politica attiva” messa in campo dall’Azienda Sanitaria

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Redazione BsNews.it

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