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Fondo immobiliare, Bontempi: “Mai autorizzato l’uso di nome e logo della Provincia”

(da.bac.) – Sull’intricata vicenda del Fondo Immobiliare c’è un dato che va subito chiarito. Non c’è mai stato un atto formale che autorizzasse la Pms ad utilizzare nome e logo della Provincia di Brescia per illustrare il proprio progetto a imprenditori e istituti di credito. Cosa che invece è stata fatta. Non una delibera di giunta, non un passagio in consiglio o in commissione. Niente di niente. Per questo il Broletto, venerdì scorso, ha stilato un duro comunicato stampa in cui metteva in guardia da “possibili truffe per cartolarizzazioni”. Il Broletto, si leggeva nella nota, “non ha mai conferito alcun incarico a società specializzate in operazioni di cartolarizzazione degli immobili, relative anche all’utilizzo di fondi immobiliari, né a Brescia né nel Bresciano in generale”. Per l’assessore Giorgio Bontempi è questo l’unico vero dato da non perdere mai di vista. E’ chiaro che se ci fosse stato un utilizzo “abusivo” del nome dell’ente pubblico per raccogliere fondi, sarebbe una cosa grave (ecco perché il Broletto parla di “truffa”). Tutto il resto, per Bontempi, passa in secondo piano.

“Certa gente” spiega l’assessore a bsnews.it “ha approfittato della mia buona educazione. In questi mesi sono stato inondato da mail e telefonate della Pms. Mi hanno chiesto un incontro per parlarmi del loro progetto. Li ho incontrati, così come ogni giorno mi capita di incontrare decine di persone: ho detto che era una bella idea, ho fatto protocollare il loro documento ma ho subito precisato che la Provincia non può avere come interlocutori soggetti privati, ma solo associazioni di categoria o istituti di credito”. Insomma, l’idea di un patrocinio era subito da escludere. “Ovviamente erano e sono liberi di portare avanti la loro iniziativa” spiega Bontempi. “Ma senza utilizzare nome e marchio della Provincia, perché questa cosa non è mai stata autorizzata e non lo potrebbe essere. I loro interlocutori sono le banche”. Eppure, al rientro dalla ferie, l’assessore è stato contattato da alcuni professionisti del settore che gli hanno riferito come una società – la Pms, appunto – andasse in giro a spacciare l’iniziativa come patrocinata dal Broletto, con documenti griffati dal logo della Provincia. “Per questo ci siamo subito tutelati diffidando chiunque dall’utilizzo del logo o dal millantare inesistenti patrocini. Non esiste alcun atto che li abbia autorizzati a farlo. Lo abbiamo fatto anche per tutelare le imprese, in modo che sapessero come stavano le cose”.

Nel merito, spiega Bontempi, “è da tempo che stiamo studiando soluzioni per l’edilizia, sia per aiutare gli imprenditori sia per agevolare i cittadini. Il Fondo è uno strumento che esiste da tempo, non l’ha certo inventato Pms. Stiamo facendo alcuni approfondimenti con le associazioni di categoria. Ma in questo caso” precisa ancora una volta l’assessore “stiamo parlando di un’iniziativa privata che la Provincia non può patrocinare. Punto”.

Insomma, la Pms avrebbe usato il logo della Provincia per farsi bella e accreditarsi verso imprenditori e istituti di credito, usando il marchio del Broletto come garanzia dell’operazione. Un comportamento “intollerabile” per Bontempi che – benché si dica “sereno e tranquillo” – si mostra anche “dispiaciuto”: “Sono una persona che fa dell’onestà un valore non negoziabile. Sono legato ai sani principi di una volta e l’idea che si sia messo in dubbio il mio operato mi amareggia molto. Non lascerò che mi si metta in cattiva luce. Andrò fino in fondo” spiega, confermando azioni legali. Anche perché nelle scorse ore sono giunte all’assessore pressioni per ripianare lo scontro con la società, magari con una stretta di mano davanti ai fotografi. Gli interessi in ballo, d’altronde, sono alti. Ma Bontempi, "con educazione", ha lasciato cadere queste pressioni.   

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Redazione BsNews.it

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