La metro si allarga verso ovest, tram-treni per sfruttare la ferrovia fino a Castegnato

(da.bac.) Per vincere la sua sfida, la metropolitana ha bisogno di allargarsi e intercettare l’utenza della provincia. Per questo – come annunciato dal presidente di Brescia Mobilità Valerio Prignachi – si stanno studiando estensioni a est, verso Rezzato e a ovest, verso Castegnato. Sfruttando, per quest’ultima direzione, i binari della Brescia-Edolo dove far correre tram-treni. A ribadire il concetto è il vicesindaco e assessore alla Mobilità Fabio Rolfi: “La metropolitana” spiega “dovrà diventare un’opera di interesse provinciale, e non solo cittadino. Stiamo lavorando con la Provincia in vista dell’ambito unico e della creazione di una società consortile” spiega Rolfi, confermando quanto dichiarato dall’assessore provinciale Ghirardelli nei gioni scorsi. “E’ chiaro che noi, al tavolo tecnico, abbiamo evidenziato le caratteristiche della città e della metropolitana, che deve essere l’asse centrale di tutto il sistema. Attorno va poi costruita una rete di linee su gomma e vanno evitate le duplicazioni delle tratte, ovvero che un bus urbano e un bus cittadino percorrano  lo stesso tragitto”. A sostegno della “centralità” del metrò, Rolfi cita due numeri: i bus provinciali in un anno percorrono 23 milioni di chilometri e trasportano 18 milioni di passeggeri, quelli di Brescia Trasporti percorrono 9 chilometri e trasportano 43 milioni di utenti.

Ma per intercettare più utenza possibile, soprattutto dalla provincia, “bisogna ragionare su un sostenibile ampliamento in territorio provinciale”. La priorità è verso Ovest. Lì ci sono le occasioni migliori, ad iniziare da una strada ferrata già presente, la linea Brescia-Iseo-Edolo. L’idea, inserita nel Pgt, è di sfruttare quei binari per farvi correre dei tram-treni, vagoni simili a quelli del metrò che facciano la spola dalla stazione Fs a Castegnato. Una sorta di navetta (con frequenza 8-10 minuti) con fermate in via Villa Glori, al villaggio Violino (dove vi è un finanziamento regionale per riqualificare la stazione) alla Mandolossa.  Bisognerebbe cadenzare bene gli orari, in modo da “riempire” i buchi lasciati dai treni della Brescia-Edolo. “Per ora è solo una linea tracciata su un foglio” precisa Rolfi “ma è una previsione urbanistica sulla quale puntiamo molto. Mi rendo conto che dire queste cose a una settimana dal consiglio dove sono emerse le difficoltà economiche del metrobus può sembrare paradossale, ma è un’opportunità da cogliere”. Secondo le stime di Prignachi questa operazione potrebbe avere costi contenuti (20 milioni) ma porterebbe grandi benefici in termini di passeggeri, intercettando i residenti e i pendolari dell’area ovest. Le risorse, conclude Rolfi, potrebbero inoltre essere recuperate dalle trasformazioni urbanistiche in corso nel comparto Milano. 

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Redazione BsNews.it

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