Un ammasso informe di plastica e carbonio bruciato, tutto nero. E’ ciò che rimane della motovedetta della polizia provinciale che fino a lunedì sorvegliava le acque del Sebino.
Cosa è successo? L’unica cosa certa è che nella notte tra lunedì e martedì, all’incirca alle 3 del mattino, la motovedetta ormeggiata al porto industriale di Iseo òha preso fuoco. Le fiamme hanno bruciato le corde che la legavano al pontile, e il mezzo ha preso il largo, proseguendo per circa 60 metri verso il centro del lago per poi affondare nel basso fondale. Questo è tutto ciò che si conosce, anche grazie alle telecamere che, installate all’esterno dell’ufficio della Navigazione Lago d’Iseo hanno potuto riprendere la dinamica dell’incidente.
Ora c’è da capire se all’origine dell’incendio vi è un guasto elettrico, un corto circuito, oppure il dolo. Sta di fatto che per alcuni giorni, si spera pochi, le acque bresciane del lago non saranno presidiate da alcun mezzo, proprio nel periodo di maggior afflusso di imbarcazioni. Al più presto però uno dei due mezzi della Provincia ora in servizio sul Garda dovrebbe essere trasferito sul Sebino. Poche le speranze di vedere in acqua la motovedetta dei carabinieri, ancora ferma ai box per mancanza di fondi.
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