Ogni mille profughi destinati alla Lombardia, la provincia di Brescia ne può ospitare “solo” 89 e non 126 come invece è previsto dall’attuale ripartizione. E’ questa, in sintesi, la controproposta del presidente del Broletto Daniele Molgora che, dopo le polemiche dei giorni scorsi, oggi ha inviato ai componenti della Cabina di Regia per l’emergenza profughi – ovvero il Prefetto di Milano e l’assessore regionale alla Protezione Civile Romano La Russa – la sua ipotesi di distribuzione, elaborata con nuovi criteri "al fine di rendere la ripartizione in Lombardia equa rispetto alle peculiarità dei territori coinvolti, in modo particolare di quelli a più alta presenza extracomunitaria". In sostanza al Bresciano dovrebbero essere destinati il 30 percento in meno di migranti.
“Di primo acchito verrebbe da sostenere che, essendo la Provincia di Brescia quella con la maggiore percentuale straniera, non solo in Lombardia, ma anche in tutta Italia, nessun profugo debba essere assegnato a Brescia, almeno fino a quando le altre province non raggiungano percentuali simili” scrive Molgora nella sua proposta. “Tuttavia, considerando l’emergenza e la necessità di prendere una decisione efficace, rilevato che tale decisione dovrà essere accettata da tutti i soggetti coinvolti e assunta dalla Cabina di Regia, pur chiarendo che per Brescia si tratterebbe di una sorta di compromesso, si potrebbe giungere ad una soluzione che possa tener conto di tutte le esigenze già rappresentate, secondo le modalità che illustro, come richiesto, qui di seguito:
Tale criterio si esplicita sulla base dei dati e dei conteggi di cui all’allegata tabella. Pertanto" conclude Molgora "si chiede la rimodulazione dei criteri di ripartizione dei migranti assegnati al territorio lombardo, sulla base della percentuale ponderata sopra illustrata, al fine di rendere tale ripartizione equa rispetto alle peculiarità dei territori coinvolti, in modo particolare di quelli a più alta presenza extracomunitaria".
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