Polemica in università. “I 150oristi bresciani pagati per fare da pubblico in tv”

(a.t.) I 150oristi dell’università di Brescia, guidata da Sergio Pecorelli, vengono pagati per fare il pubblico a una trasmissione di Rete4? A “denunciarlo” pubblicamente – dal suo blog – è Andrea Curcio, studente e senatore accademico dell’Ateneo (per la lista “Progetto Ingegneria”). Nel post di sabato 2 luglio, Curcio spiega infatti che “su Rete4 è partita il 13 giugno una rubrica pseudo medico-scientifica dal titolo Il ritratto della salute” e che l’ateneo di Brescia si è impegnato “a fornire del pubblico per le registrazioni che si tengono a Milano”. Ma a fronte del fatto che “la risposta dei ragazzi, complice anche la sessione di esame, non è (stata) di quelle previste” (…) “si decide di pagare gli studenti che decideranno di presenziare in trasmissione”. Un incentivo che non sarebbe limitato “alla sola facoltà di Medicina, ma esteso a tutto l’Ateneo, con la raccomandazione per chi non segua studi medici di omettere questo piccolo particolare” E “qui entrano in gioco gli studenti che sono risultati vincitori del bando per le 150 ore”, che solitamente vengono utilizzati – dietro compenso orario – per mansioni come la sorveglianza delle aule studio e il supporto agli uffici universitari.

“Dato e non concesso che la presenza in uno studio televisivo sia un servizio svolto dagli studenti per altri studenti”, attacca Curcio, “non ci si capacita come al 1° di settembre sia stato possibile prevedere di mandare studenti 150oristi presso una trasmissione televisiva che inizia le proprie registrazioni solo nel maggio dell’anno successivo”. Quindi il rappresentante degli studenti continua facendo i conti in tasca all’ateneo. Considerato che ogni 150orista guadagna 6,25 euro all’ora – stando ai dati diffusi da Curcio – per la prima puntata l’ateneo spenderebbe 1562 euro (25 150oristi per 10 ore), per la seconda e per la terza 562 (10 150oristi per 9 ore). E “alla fine possiamo considerare, senza sbagliarci più di tanto, che tale trasmissione costerà all’Università degli Studi di Brescia oltre 5mila euro, senza considerare che il monte ore che viene impiegato dai ragazzi che presenziano in trasmissione viene decurtato dal monte ore destinato ai servizi rivolti agli studenti universitari e per le strutture che ne fanno richiesta”. Ma, conclude il giovane, “come al solito oltre al danno la beffa: chi sperava in una pubblicità positiva per l’Ateneo dovrà mettersi il cuore in pace, infatti la trasmissione, inizialmente prevista il lunedì in prima serata, per via dei risultati di share decisamente scarsi è stata spostata, dalla terza puntata, alla domenica pomeriggio”.

A QUESTO LINK IL TESTO COMPLETO DELL’ARTICOLO 

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Redazione BsNews.it

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