Archiviato con grande partecipazione di cittadini il bike-mob di martedì organizzato da Laura Castelletti, ieri è stata la volta della biciclettata di protesta da parte di comitati cittadini, Legambiente, Ecodem della sinistra.
Un po’ meno numerosa la presenza dei bresciani, al via della biciclettata erano circa in 200, ma il clima era lo stesso che si è respirato martedì. La differenza principale è stato il "sodalizio" con gli immigrati che stanno protestando in piazzale Rovetta: l’obiettivo, hanno detto gli organizzatori, è infatti lo stesso, e cioè difendere e salvaguardare la città dalla volontà di vietare tutto, dalle biciclette ai diritti fondamentali di chi vive con noi perché altrove non può farlo. La bici come strumento di democrazia, dunque, economico, ecologicamente sostenibile, si guida senza avere il permesso di soggiorno (a differenza dell’auto, o della moto e del motorino).
Il corteo è partito simbolicamente proprio dal presidio dei migranti, per transitare poi in piazza Loggia, in via Spalti San Marco, lungo il ring, sostare in stazione (con tanto di parcheggio delle bici in terra) e poi tornare in centro.
Cosa fa più rabbia ai partecipanti della biciclettata di ieri? Che si multino le bici fuori dalle (poche) rastrelliere e non le (molte) auto parcheggiate in doppia fila, o fuori dagli appositi spazi, durante la movida serale.
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