di Andrea Tortelli – "Servono più risorse per i Comuni, altrimenti le tensioni sul territorio si faranno sempre più forti". A lanciare l’appello è l’assessore provinciale alla Sicurezza – e uomo forte della Lega camuna – Mario Maisetti, che interviene così sulla questione dei profughi assegnati dalla Protezione civile a diverse realtà del privato sociale sparse sul territorio bresciano. L’ultimo arrivo di massa è quello di Corteno Golgi, piccolo Comune della valle dove si sfiora oggi quota 150 profughi (in gran parte tunisini). E, ammonisce l’assessore, "se non verranno definite soluzioni a livello internazionale, possibilmente fermando la guerra, nel Bresciano si potrebbe superare ben presto quota mille". Di fronte a questo quadro il timore di Maisetti non però è tanto quello di una distribuzione squilibrata che penalizzi i camuni, quanto il rischio che il fenomeno vada a gravare in maniera significativa sui conti – già disastrati – di molti enti locali. "E’ vero", chiarisce l’esponente del Carroccio, "che oggi i profughi vengono collocati in strutture private come quelle della Caritas o in alberghi pagati dallo Stato, ma tutto il resto – dal vestiario alla sicurezza – pesa ancora sui Comuni. E difficilmente le permanenze dureranno soltanto 15 giorni, come qualcuno aveva prospettato. Dunque", incalza, "a settembre gli enti locali potrebbero essere costretti anche a farsi carico dell’assistenza scolastica. Togliendo immancabilmente risorse ad altri servizi". Con un di più: "Le spese complessive rischiano di aumentare ulteriormente quando parliamo di Comuni molto piccoli e isolati come Corteno, dove – per fare un esempio – trasportare un malato in ospedale ha costi per la collettività maggiori che altrove". Una questione di cui il Broletto (che sulla questione sarà rappresentato dal leghista Aristide Peli) discuterà al primo tavolo regionale con Regione, Prefettura di Milano, Province e rappresentanti dei Comuni, che da pochi giorni hanno raccolto le deleghe in materia dalla Protezione Civile.
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