Aveva più paura della Polizia, sulle sue tracce da diversi gioni dopo la sparatoria del 3 giugno, o delle ritorsioni (sicure) del clan rivale?
Assieme al responsabile del ferimento di una donna rom di 35 anni, Kristiana Reichast, avvenuto nel campo nomadi di San Martino della Battaglia gli agenti della squadra mobile hanno trovato anche la spiegazione del gesto dell’uomo, piombato in piena notte nel campo per sparare colpi di pistola contro una roulotte. Vecchie liti tra famiglie rivali, una vera e propia faida fatta di azioni violente e ritorsioni.
Antonio Held, 40 anni, residente (non stabilmente) a Seriate, è stato catturato ieri a Verona, dove poche ore prima è stato avvistato il suo camper, in viale Venezia.
La faida, come tutte le faide, ha origini lontane. Pare addirittura che la madre dell’uomo fermato sia stata sfregiata da un componente della famiglia Reichast, e prima ancora (nel 2007) la moglie sia stata colpita da colpi di pistola al ventre. Ma non è finita: nel 94 lo zio di Kristiana fu assassinato da uno zio di Antonio Held.
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