Batterio killer, l’Ortomercato rassicura: “I prodotti bresciani sono sicuri”

In tutta Europa si sta propagando una certa diffidenza verso il consumo di ortaggi, causata dalla diffusione dell’Escherichia Coli, il cosiddetto batterio-killer che nella fascia settentrionale del continente ha causato 21 vittime. Questa mattina è stata organizzata, in collaborazione con tutte le confederazioni e le associazioni di categoria, una visita all’Ortomercato di via Orzinuovi per verificare come i prodotti venduti a Brescia siano assolutamente sicuri e controllati e possano dunque essere consumati in tranquillità da tutti gli utenti.

A Brescia, negli ultimi giorni, non si sono verificate particolari flessioni relative alla vendita di ortaggi (in considerazione delle condizioni climatiche avverse al consumo di frutta e verdura), ma si vuole comunque rassicurare tutti i consumatori, stemperando le loro possibili paure. "I prodotti bresciani sono buoni, sicuri e di qualità" hanno assicurato Franco Bettoni (Confagricoltura) ed Ettore Prandini (Coldiretti)

“Vogliamo rassicurare i bresciani e sollecitarli affinché continuino senza paura a consumare frutta e verdura e continuino a premiare soprattutto i prodotti coltivati sul nostro territorio" ha dichiarato il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a parecchi allarmi alimentari che hanno messo in difficoltà diversi comparti del settore agro-zootecnico. Non dobbiamo avere paure infondate, la sicurezza alimentare in Italia è garantita sia da controlli costanti che dalla qualità dei nostri prodotti, frutto del lavoro dei nostri contadini, custodi della tradizione e della qualità alimentare e primi difensori della nostra salute.”

“Il 99% degli ortaggi venduti nell’ortomercato di Brescia, che vengono poi distribuiti nei supermercati della provincia – ha aggiunto il presidente del consorzio Brescia Mercati, Massimo Tacconi – sono coltivati sul territorio nazionale e i produttori che riforniscono l’ortomercato provengono principalmente dalle province di Brescia, Cremona e Mantova, il che consente di avere prodotti a “chilometro 0”. Gli ortaggi, come da protocollo, vengono sottoposti a controlli e campionature costanti e regolari, saranno 200 nel corso del semestre, e nei giorni scorsi è stato per scrupolo inserito anche il controllo sull’E.Coli”.

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Redazione BsNews.it

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