Dopo un paio di mesi durante i quali i pesci del Lago di Garda sono stati tenuti sotto controllo ed analizzati scrupolosamente (leggi la news dello scorso 7 marzo: clicca sul link), i risultati non sono purtroppo felici per lo stato di salute di una sola specie di pesce: le anguille.
Le analisi, 102 in tutto i campioni pescati dalle acque, sono state effettuate su molte specie, non solo anguille ma anche coregoni, sarde, lucci, persici, trote, tinche etc. L’unica specie a risultare contaminata da Pcb, con un riscontro di valori 4 volte superiori al limite consentito, è l’anguilla che dunque da martedì, quando verrà data comunicazione ufficiale, non si potrà più pescare.
La notizia non è certo bella per il Garda ma, se le nuove indagini dovessero confermare le ipotesi dei tecnici al lavoro, potrebbe assumere un valore del tutto diverso: non è da escludere infatti che le anguille (che, lo ripetiamo, sono l’unica specie contaminata) siano state gettate nel Garda già contaminate. Questi pesci infatti ormai da tempo non nascono e crescono autonomamente nelle acque del Benaco (come invece i coregoni, le sarde e gli altri esemplari), ma vengono allevate altrove e gettate in acqua in primavera.
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