Agricoltura, nel primo trimestre si consolida la ripresa. Ma preoccupa il costo delle materie prime
Nel primo trimestre del 2011 si confermano le positive tendenze dellagricoltura lombarda emerse negli ultimi trimestri: risulta pertanto consolidato il processo di recupero dellagricoltura lombarda anche se il processo di ripresa incomincia a perdere di intensità. E’ quanto emerge dallindagine congiunturale sullagricoltura lombarda, promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, in collaborazione con le Associazioni regionali dellAgricoltura. Una conferma dei risultati complessivamente positivi del settore agricolo lombardo perviene dal confronto con il dato nazionale, rilevato dallindagine congiunturale di ISMEA, sulla base del quale si può affermare che lagricoltura in Lombardia stia uscendo dalla crisi che aveva caratterizzato il 2009 meglio delle altre regioni italiane. Nonostante ciò, va segnalato che permangono ancora alcune difficoltà: le forti differenze settoriali con particolare riferimento ad alcuni settori, come quello suinicolo e quello florovivaistico, che non hanno ancora manifestato sintomi di ripresa; il forte aumento dei prezzi dei mezzi di produzione, determinato in particolare dallimpennata dei prezzi dei cereali e delle fonti proteiche utilizzate per lalimentazione del bestiame ed il contemporaneo aumento del prezzo del petrolio.
Dallanalisi dei mercati, si evidenziano alcune tendenze specifiche (qui per i dati)
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- il comparto del latte ha registrato risultati particolarmente positivi, beneficiando di una domanda di mercato internazionale particolarmente sostenuta e di una crescita costante e molto consistente del prezzo del Grana Padano. Lindice dei prezzi, elaborato da ISMEA, per la categoria latte e derivati è risultato infatti in forte crescita. In base ai dati sulle consegne del latte, emerge una produzione di latte in Lombardia superiore del 2% rispetto allanno precedente; il risultato è ancora più positivo se confrontato con il dato nazionale (+0,93%) e con quello di altre regioni;
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- segnali positivi vengono anche dal settore cerealicolo, grazie ad una evoluzione particolarmente positiva dei prezzi alla produzione. Lincremento dei costi di produzione è risultato, invece, meno accentuato determinando così un recupero di redditività;
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- il settore della suinicoltura non mostra segnali di ripresa. Ad una situazione di mercato ancora molto pesante, con prezzi molto bassi, si è aggiunta una crescita dei costi di produzione molto consistente determinata, in particolare, dallaumento dei prezzi dei cereali e della soia che hanno inciso sul costo dei mangimi;
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- anche per il settore florovivaistico non si intravedono, per il momento, segnali di ripresa;
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- per quanto riguarda il comparto vitivinicolo, infine, i segnali di ripresa sono legati quasi unicamente al buon andamento delle esportazioni.
Dalle risposte del panel di esperti intervistati, nel complesso dei comparti agricoli emerge una situazione ancora positiva rispetto a quella dei trimestri precedenti e ai risultati che emergono dal confronto con lindagine ISMEA sul territorio nazionale.
Il dato più evidente è rappresentato dallandamento del fatturato: per il 29% dei testimoni privilegiati il fatturato del primo trimestre 2011 è risultato in crescita rispetto allo stesso trimestre del 2010. Si tratta di una percentuale più bassa di quella registrata nella scorsa indagine (58%) ma comunque superiore rispetto a quella relativa a coloro che hanno segnalato una variazione negativa del fatturato (19%). Significativo il fatto che la maggioranza delle risposte indichi una stabilità del fatturato (52%). Questi risultati sono più positivi rispetto a quelli rilevati a livello nazionale attraverso lindagine ISMEA, secondo cui la percentuale di imprese agricole che dichiarano un aumento del fatturato è pari solo al 7%, mentre a segnalare una diminuzione è il 17%. Le valutazioni più positive si registrano nel comparto dei bovini da latte. Ancora significativa la percentuale di risposte che indicano un fatturato in diminuzione nel comparto suinicolo e in quello florovivaistico.
Il dato più positivo riscontrato in Lombardia è quello relativo alle valutazioni sullandamento degli affari dellazienda: per la prima volta, infatti, le valutazioni positive (31%) superano quelle negative (24%). Nonostante laumento dei prezzi dei mezzi di produzione, il consolidamento della ripresa ha permesso di ricostruire margini di redditività positivi, sebbene ancora un quarto circa del panel (concentrato nel settore suinicolo e florovivaistico) esprima una valutazione negativa.
Le risposte in merito allandamento dei costi di produzione delineano una situazione di ulteriore aumento degli stessi: il 52% dei testimoni privilegiati dichiara un aumento delle spese totali per lacquisto dei mezzi di produzione rispetto al trimestre precedente e solo il 7% degli intervistati registra la loro diminuzione. In particolare, sono le imprese zootecniche a registrare le maggiori frequenze di risposte di un aumento dei costi di produzione (92% nel comparto bovini da latte, il 70% in quello dei suini ed il 67% in quello dei bovini da carne).
Per quanto concerne landamento della domanda di mercato nazionale, il 1° trimestre mostra risultati che delineano una situazione meno tonica di quanto registrato nella scorsa indagine: la frequenza di risposte che indicano una domanda di mercato nazionale più elevata rispetto alla norma del periodo è pari al 18% (il 35% lo scorso trimestre), contro il 15% che la giudica bassa. Le risposte nel segno di una normalità per questo periodo dellanno sono predominanti e pari al 67%. Anche in questo caso, si tratta di risultati molto diversificati a seconda del settore.
La percentuale di risposte sulle valutazioni sullandamento del proprio settore di appartenenza evidenziano un peggioramento per il 23% dei casi ed un miglioramento per il 25%. Più numerose sono risultate le dichiarazioni che giudicano landamento del settore invariato (52%).
Loccupazione del settore agricolo lombardo conferma la tenuta: per l89% delle imprese risulta uguale a quella del trimestre precedente, per l8% è in aumento e solo per il 3% in diminuzione.
Anche il dato relativo alle previsioni occupazionali conferma la situazione di sostanziale stabilità.