Sono circa 750 i profughi in arrivo dalla Libia che nei prossimi giorni arriveranno in Lombardia, anche se per il momento è ancora giallo sulla loro destinazione di accoglienza. Nulla ci è stato detto sui luoghi dove queste persone verranno accolte, ha chiarito il presidente della Regione Roberto Formigoni, precisando che la questione non è di nostra competenza e che toccherà alla protezione civile nazionale sciogliere il nodo delle prossime ore, stasera o al massimo domani. L’unica certezza per il momento è che non ci saranno tendopoli, ha assicurato Formigoni, chiarendo che è il prefetto Roberto Giarola l’uomo incaricato dal capo della protezione civile Franco Gabrielli a gestire l’emergenza profughi in Lombardia.
I profughi arriveranno divisi in due scaglioni. Il primo, atteso per la serata di domani, sarà composto da 298 persone, mentre giovedì e venerdì arriveranno altri 300-350 immigrati, tutti partiti dalle coste della Libia. Numeri che, a giudizio del governatore lombardo, saliranno nel giro di pochi giorni: Non è difficile ipotizzare che il numero degli arrivi in Italia sia destinato ad aumentare. E bisogna tenere conto che i profughi quando arrivano, arrivano, e lo fanno senza prenotare.
Così la macchina dell’accoglienza lombarda si svilupperà in due fasi: una prima, della durata di circa 15 giorni, durante la quale saranno garantiti vitto, alloggio e assistenza sanitaria (gestita dalle aziende ospedaliere lombarde ma con costi interamente a carico dalla protezione civile nazionale), e una seconda fase, più a medio e lungo termine, dove si puntera’ in particolare sull’inserimento sociale. Di fronte a questa situazione – ha lamentato Formigoni concludendo – l’Italia continua a essere lasciata sola, da parte del’Unione Europea c’è una sostanziale indifferenza.
Leggi il comunicato sul sito della Regione Lombardia
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