E’ iniziato intorno alle 16, in Broletto, la discussione sulle relazioni della commissione d’indagine – guidata da Roberto Cammarata – che aveva il compito di passare al vaglio gli ultimi concorsi dell’ente e in particolare quello per otto posti di istruttore amministrativo che ha visto tra i vincitori diverse persone accusate di essere vicine alla Lega. La polemica ha subito riguardato questioni metodologiche. Poi è iniziata l’esposizione delle tre relazioni, che portano a conclusioni completamente diverse. Una seduta che avrebbe potuto essere chiusa alla stampa, ma che è rimasta pubblica grazie all’impulso del presidente del consiglio provinciale Bruno Faustini.
Il primo intervento è stato quello di Giorgio Bontempi, uno degli assessori più criticati dalla minoranza. “Io avrei già denunciato chi scrive certe cose e passa le informazioni”, ha detto visibilmente arrabbiato, “bisogna mettere la parola fine a questa pantomima. Parliamo di una questione complicatissima, dove si fanno nomi e cognomi…”. Bontempi è stato quindi interrotto da Faustini (sulla questione non era aperto il dibattito) e ha concluso dicendo alla minoranza: “Mi vergogno di essere in quest’aula con certe persone, dovete vergognarvi”. Poi ha abbandonato l’Aula rivolgendosi duramente all’opposizione (“Fate schifo davvero”) e consegnando un documento alla stampa per sottolineare che l’unica variazione nella contrograduatoria del Pd riguarderebbe “lo spostamento dell’ottava posizione alla decima e viceversa sulla base di uno scostamento di pochi decimali per due domande che l’opposizione ritiene sbagliate sbagliate”. Fuori dall’Aula Bontempi ha quindi continuato. “Sono stufo di questi sputtanamenti nei confronti del mio movimento”, ha detto tra l’altro, “qui si continua con la strategia del sospetto per screditarci. Il Pd ci accusa, ma nella sua relazione dice che anche secondo loro le prime sette posizioni su otto sono legittime.
La replica di Peli, sempre fuori dall’Aula, è arrivata dopo pochi minuti. “Secondo noi la graduatoria cambia”, ha replicato, “non chiediamo di annullare il concorso ma solo di sospenderlo in attesa delle decisioni della magistratura. L’atteggiamento di Bontempi è stato vergognoso”. Tra i due, secondo quanto riferiscono alcuni testimoni, fuori dall’aula lo scontro verbale è stato particolarmente duro. E Peli, tornato in Aula, ha lamentato il fatto che Bontempi abbia anche sventolato un bando del comune di Concesio (di cui Peli era sindaco), accusandolo “di averlo taroccato”. “Una questione”, ha aggiunto, “che porterò al consiglio comunale di Concesio e alla Procura della Repubblica”.
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