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Metro, Bragaglio (Pd) accusa: Paroli ha fatto un grosso errore sui 500 milioni di riserve

Con una nota il consigliere comunale del Pd Claudio Bragaglio è tornato sulla questione della metro per sottolineare che “Paroli ha fatto un grosso errore sui 500 milioni di riserve pretesi da ATI”.

 

ECCO IL TESTO

Tra le cose su cui varrà la pena di ritornare, con riferimento alla vicenda di A2A discussa in Consiglio Comunale, ve n’è una che m’ha lasciato interdetto. Il sindaco Paroli nella foga della sua requisitoria contro la Giunta Corsini, sulla questione del Metrobus ha messo in conto, tra gli oneri, anche i 4-500 milioni di riserve richiesti da ATI, ovvero le richieste per i costi aggiuntivi per il Metrobus, pretesi da Ansaldo. Spero che Paroli si sia sbagliato, per sua leggerezza e che si voglia correggere. Perchè con quella sua affermazione rischia di procurare un gravissimo danno economico alla città. Infatti, tali esose richieste di Ansaldo sono contestabili e soggette ad arbitrato, quindi anche ad una motivata opposizione da parte di Brescia Mobilità, per importo e criteri di determinazione, com’è avvenuto con la presidenza Fermi. In ogni caso soggette ad una serrata trattativa.

Nel suo autolesionismo Paroli continua a ripetere che il Metrobus rappresenta un peso troppo rilevante. Quando in effetti quella è la scelta strategica del futuro per la mobilità di Brescia e oltre, a cui anche tutte e tredici le categorie economiche avevano allora dato il loro sostegno. Centinaia di documenti testimoniano consenso e finanziamenti del centro destra a livello governativo, regionale e provinciale. Lega di governo inclusa. Il parterre dell’inaugurazione dei lavori, tolto Corsini, era zeppo di esponenti del centro destra, dal ministro Lunardi, a Formigoni e Cavalli. Con il ben noto sbandieramento televisivo di Berlusconi. Semmai l’atipicità del centro destra cittadino merita menzione, ma solo per l’insignificanza della sua posizione. Come è avvenuto anche per la costituzione di A2A.

In Consiglio Paroli ha ottenuto le scuse da Gallizioli, per il tono con cui il capogruppo leghista s’è rivolto (“fora dei ball”) al presidente Tarantini. Ma bisognava sentirle quelle “scuse” – espresse con la sincerità che si regala solo al peggior nemico – per avere la conferma del giudizio liquidatorio su Tarantini.

Accontentatosi di quelle scuse, per l’ennesima volta Paroli, anche nel merito di A2A, s’è poi diligentemente accodato alla Lega.

Se Paroli vuole lasciarci tutto il merito della Metrobus, grazie. Ma sappia che a demolire l’equilibrio di bilancio non è il Metrobus, ma l’aggiunta di centinaia di milioni di opere non prioritarie o sbagliate, e che non si autofinanziano (sede unica degli uffici, nuovo stadio, parcheggio sotto il castello, cubo bianco..). O l’abbattimento di due torri di san Polo che da sole costano alle casse pubbliche 80 milioni di euro. Queste sono le “follie amministrative” che hanno portato alla liquidazione della partecipazione del Comune in Serenissima, che preparano la svendita della Centrale del Latte o la riduzione della quota azionaria del Comune in A2A.

Scelte allarmanti che meritano oltre ad una risposta forte della politica del centro sinistra, come già avviene, anche il risveglio ed vera e propria ribellione d’una coscienza civica, finora troppo assopita. La Giunta Rolfi-Paroli sta liquidando un patrimonio che appartiene ad un’intera storia municipale di Brescia, storia che rischia oggi di deragliare.

 

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Redazione BsNews.it

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